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30 anni fa usciva “Nuovo Cinema Paradiso”, omaggio intramontabile al cinema di Giuseppe Tornatore

Il 17 novembre 1988 usciva nelle sale italiane il capolavoro assoluto di Giuseppe Tornatore. “Nuovo Cinema Paradiso” è un omaggio e un atto d’amore per la settima arte che mescola risate, commozione, malinconia e nostalgia e, mentre il protagonista Totò vive la sua favola tra le bobine, noi ripercorriamo con lui la storia del cinema.
A cura di Ciro Brandi
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Nuovo Cinema Paradiso”, il film più riuscito in assoluto di Giuseppe Tornatore, usciva nelle sale italiane il 17 novembre 1988. Per quei pochi che non conoscessero ancora la trama, Il regista racconta la storia del piccolo Salvatore, 9 anni, detto “Totò” (Salvatore Cascio), ambientata a Giancaldo, un piccolo paese immaginario della Sicilia. Il bimbo viene introdotto ai misteri del cinema dal proiezionista Alfredo (Philippe Noiret) e lo sostituisce dopo che Alfredo rimane cieco in un incendio. Alla passione per il cinema si aggiunge l'amore contrastato per Elena (Agnese Nano). Dopo il servizio militare, Salvatore si fermerà a Roma, dove riesce a entrare nel mondo del cinema. Tornerà a Giancaldo solo per i funerali di Alfredo, trovando tutto diverso e un gradito e nostalgico regalo del suo vecchio amico.

Una dichiarazione d’amore per il cinema

Appena uscito, il film fu un fiasco clamoroso, tranne a Messina, e il regista fu costretto a tagliarlo da 173 a 123 minuti, eliminando tutta la “tematica amorosa” relativa al rincontro di Totò ed Elena in età adulta. Quel taglio (condiviso dal produttore Franco Cristaldi) fu, però, provvidenziale, perché da allora il film spiccò decisamente il volo ed è diventato un cult intramontabile, come merita. Tornatore, attraverso la storia – quasi interamente fatta di un lungo flashback e ambientata tra la fine della Seconda guerra mondiale e gli anni ‘60 – di Totò e di Alfredo, mette in piedi un omaggio al cinema d’impatto dirompente, una dichiarazione d’amore intramontabile che racchiude mille emozioni. Il Cinema Paradiso diventa per il piccolo una vera e propria scuola di vita, di formazione, che al tempo stesso gli fa (e ci fa) vivere una continua favola, lo aiuterà ad affrontare i mille cambiamenti che si succederanno negli anni e lo preparerà al mestiere di regista, facendo realizzare così anche i suoi sogni.

Il ritratto della società siciliana unita dalla settima arte

Il cinema si amalgama alla storia in maniera perfetta e Tornatore è capace di fornire un ritratto della società di allora vivido, simbolico e reale che rende anche i personaggi secondari parte attiva del racconto. Impossibile non citare il prete censore che taglia le pellicole prima della programmazione in sala; il matto che crede di essere il padrone della piazza, ma anche la prostituta, la madre vedova e tanti altri, tutte pedine macchiettistiche, diverse tra loro ma unite dal cinema. Un microcosmo di mentalità diverse che ruotano attorno alla sala e che costituiscono quasi un film parallelo sulla storia popolare siciliana dell’epoca. Naturalmente, non mancano le celeberrime panoramiche di Tornatore, "aiutato" dalla meravigliosa fotografia di Blasco Giurato e dalle scenografie di Andrea Crisanti, il tutto incorniciato dalle indimenticabili musiche del suo grande amico, Ennio Morricone.

L’emozione della scena finale, vera pietra miliare

Tra risate, commozione, malinconia e nostalgia, il viaggio di “Nuovo Cinema Paradiso” ci porta per mano verso la fenomenale scena finale che mette i brividi ancora adesso, a 30 anni di distanza. Totò, ormai adulto (interpretato da Jaques Perrin), dopo i funerali di Alfredo assiste anche alla demolizione del Nuovo Cinema Paradiso e, una volta tornato a Roma, guarda la bobina che il suo grande amico gli ha lasciato in eredità. Si tratta di un montaggio di tutte le scene dei baci di alcuni tra i più grandi cult di sempre, censurati dal prete – proiettate dallo stesso Tornatore in un cameo – e guardandole Totò si emoziona e rivive la sua infanzia, mentre noi ripercorriamo, a bocca aperta, la storia del cinema mondiale.

L’Oscar e gli altri premi

Tutto ciò non poteva non essere premiato non solo con l’Oscar e il Golden Globe al Miglior film straniero, ma anche con 5 BAFTA (Miglior film straniero, Miglior attore protagonista a Philippe Noiret, Miglior attore non protagonista a Salvatore Cascio, Migliore sceneggiatura originale a Giuseppe Tornatore, Miglior colonna sonora a Ennio Morricone); il Gran Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes; 1 European Film Award a Philippe Noiret e 1 David di Donatello alla colonna sonora e un posto eterno nel nostro cuore.

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