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30 anni fa usciva “Weekend con il morto”, la commedia degli equivoci che non invecchia mai

Il 9 febbraio 1989 usciva, a Barcellona, la commedia degli equivoci di Ted Kotcheff che ha segnato un’epoca e che, ancora oggi, non smette di catalizzare l’attenzione dei cinefili. Gli ingredienti del successo c’erano tutti e, infatti, già allora conquistò il botteghino con più di 30 milioni di dollari d’incasso, vendendo tantissime copie in home video.
A cura di Ciro Brandi
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Il canadese Ted Kotcheff, il 9 febbraio 1989, scelse Barcellona, in Spagna, come città per la première di “Weekend con il morto” (“Weekend at Bernie’s”), commedia cult che ancora oggi non ci stanchiamo mai di vedere quando viene riproposta in televisione. La storia è quella di Larry (Andrew McCarthy) e Richard (Jonathan Silverman), due impiegati in una ditta d'assicurazioni che scopriranno una truffa da milioni di dollari, dicendo tutto al loro capo, Bernie Lomax (Terry Kiser). I due però non sanno che è stato lo stesso Lomax ad architettare il tutto e che ha assoldato un killer per farli uccidere. Qualcosa, però, non va nel verso giusto perché il sicario mandato da un boss mafioso vuole far uccidere proprio Lomax e ci riuscirà, ma Larry e Richard, dopo una serie di rocamboleschi eventi, faranno finta che sia ancora vivo, mandando in delirio il killer, convinto di aver fallito la sua missione, dando vita a disastrose ed esilaranti gag che sono diventate memorabili.

Gli ingredienti del successo

Dopo “Rambo”, uscito nel 1982, Kothceff con “Weekend con il morto” virò verso quella che viene definita commedia demenziale, slapstick o B-movie ma che col tempo si è posta come punto di riferimento per tantissime altre pellicole dello stesso genere e che conquistò già allora il pubblico, incassando più di 30 milioni di dollari e vendendo tantissime copie in home video. Gli ingredienti per la presa immediata sugli spettatori, in effetti, c’erano tutti: l’atmosfera vacanziera e spensierata; uno spunto narrativo semplicissimo ma sviluppato alla grande dallo sceneggiatore Robert Klane; equivoci, battute al fulmicotone e la bravura dei protagonisti e, soprattutto, del “morto” Terry Kiser, sballottato in ogni dove e talmente credibile da risultare un vero cadavere. Tutto questo ha fatto si che il film non invecchiasse mai e che facesse ancora ridere.

Le musiche di Andy Summers e il sequel del 1993

Alla pura goliardia, Kotcheff volle anche innestare una storiella sentimentale tra Richard/Jonathan Silverman e Gwen/Catherine Mary Stewart, sua collega che arriva sulla stessa isola dei due sgangherati amici, ma passa decisamente in secondo piano. Al contrario delle musiche del grande Andy Summers, ex membro dei Police, che accettò di comporre la colonna sonora del film. Il clima cameratesco convinse il regista a concedersi anche un cameo nella sua stessa pellicola e, infatti, forse non tutti sanno che Kotcheff, ad un certo punto, compare nei panni di Richard. Il successo al botteghino portò la produzione a rilasciare anche un sequel, “Weekend con il morto 2”(1993), diretto da Robert Klane, con gli stessi protagonisti, ma che non riuscì a bissare i fasti del primo capitolo, fermandosi a circa 12 milioni d’incasso al box office mondiale. Ciò non ha minimamente stroncato la carriera di Andrew McCarthy e Jonathan Silverman che hanno avuto una carriera brillante. Il primo ha girato più di 40 film – l’ultimo è stato “Ant-Man”(105) – e decine di serie tv mentre il secondo di pellicole per il grande schermo ne ha girate 18 ma anche lui ha preso parte a tantissime serie per la televisione, tra cui “The Single Guy”, “In Case of Emergency – Amici per la pelle” e “Significant Mother”.

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