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50 sfumature di grigio e di violenza: vogliono boicottare il film nelle sale

Le associazioni contro gli abusi e le violenze sulle donne vogliono boicottare il film nelle sale americane ed inglese: “Se andate a vedere questo film, alimentate stereotipi pericolosi”.
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Sta crescendo l'attesa per "Cinquanta sfumature di grigio", un fenomeno mainstream a cui, oltre agli isterismi collettivi femminile che non vedono l'ora di entrare nella stanza dei giochi di Mr. Christian Grey, non vengono di certo risparmiate anche le critiche. Come una massiva campagna che attraverso i social media sta cercando in tutti i modi di boicottare il film di prossima uscita. L'hashtag di riferimento è #50dollarsnot50shades, in riferimento ai 50 dollari complessivi che si spenderebbe per biglietti, popcorn e bevande per assistere al film. La campagna è promossa da diverse associazioni americane, canadesi e inglesi, dal London Abused Women's Centre alla Stop Porn Culture.

Le associazioni protestano sostenendo che la trama, nota per concentrarsi sul rapporto di dominazione che il protagonista maschile, Christian Grey, tiene con Anastasia Steele, induce alla violenza contro le donne. Per questo si legge sulla pagina ufficiale di Facebook che "se le persone partecipano con i loro soldi a questo film, girerebbero le spalle alle vittime di relazioni violente ed abusi". La tesi  è che le donne nella vita reale non finiscono come Anastasia, il protagonista femminile del film, ma sono costrette a rivolgersi a specialisti e, nel peggiore dei casi, a vivere una vita di silenzio e di frustrazione.

Natalie Collins, presidente dell'associazione inglese "50 Shades of Abuse", ha detto di voler organizzare una protesta in occasione della prima londinese del film. Intanto su Facebook continuano a girare link contro la proiezione del film. Eccone alcuni.

Basterà questo movimento a fermare gli incassi del film? A giudicare dall'hype, dai numeri altissimi del solo trailer, dal boom di prenotazioni che c'è stato in Italia, ci sembra sia davvero difficile.

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