Ai funerali di Aurelia, sorella di Sordi, anche l’autista condannato per raggiro
Il funerale di Aurelia Sordi si è tenuto stamattina alle ore 11.00 presso il battistero di San Giovanni in Laterano ed è stato celebrato da don Alfonso Tabulacci. La morte della sorella di Alberto Sordi è avvenuta tra sabato e domenica nella villa sita nel piazzale Numa Pompilio, alle Terme di Caracalla. Tra i presenti anche gli ex sindaci di Roma, Francesco Rutelli e Gianni Alemanno, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentis, la storica attrice Elsa Martinelli, il regista Luca Verdone e tanti altri amici, che si sono stretti intorno ai parenti della "Signorina" Aurelia (così veniva chiamata dai suoi cari).
Tra le presenze inaspettate quella di Arturo Artadi, lo storico autista della famiglia Sordi, che era stato allontanato dalla sorella dell'attore a causa di una pesante accusa di raggiro, che avrebbe portato a termine con altre nove persone, tra domestici e dipendenti (a seguito della quale ha dovuto restituire i 400.000 euro incriminati e lasciare definitivamente il lavoro). "Contro di me tutta un'ingiustizia", ha sentenziato Artadi commosso all'ingresso della chiesa, sostenuto dalla versione dell'addetto stampa di casa Sordi, Paola Comin: "La Signorina donò 400 mila euro ad Arturo, altrettanti a Pierina, la storica governante di Alberto che oggi ha 76 anni e lavora a casa Sordi da 60, altri 400 mila a Tonino, pronipote di Nunziata, la segretaria di Alberto che era amica di Aurelia e Savina, l'altra sorella scomparsa nel 1972. Poi altri 200 mila ad Alicia, badante di Aurelia, e altri a Giovanni, il vecchio guardiano. Il totale è di 2.3 milioni. Ma non vi fu nessun raggiro".
La bara di Aurelia Sordi sarà tumulata al Verano nella tomba di famiglia, mentre in merito alla villa dove viveva a Caracalla il ministro della Cultura Dario Franceschini ha dichiarato: "Aspettiamo le volontà testamentarie e parleremo con la Fondazione ma la casa di Alberto Sordi dovrebbe diventare uno straordinario museo". Il presidente De Laurentiis ha espresso parole di encomio per Aurelia Sordi: "Era una donna straordinaria, una fedele custode della privacy di Alberto, molto attenta, presente e cortese", mentre Gianni Alemanno l'ha definita "una signora appassionata del fratello, di Roma, con un cuore grande così di cui forse qualcuno si è approfittato. L'idea di fare un museo della casa di Sordi è l'unica proposta seria che si può fare, quella casa lo è già" e Rutelli si è congedato dicendo: "la gloria di Alberto Sordi non può essere toccata da tutti i problemi che stanno sorgendo intorno alla sua eredità".