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Al cinema “Chi scriverà la nostra Storia”, il docufilm sull’archivio segreto del Ghetto di Varsavia

Roberta Grossman porta al cinema il libro dello storico Samuel Kassow che racconta la storia di una compagnia segreta che, nel 1940 – quando i nazisti rinchiusero 450mila ebrei nel Ghetto di Varsavia – guidata da Emanuel Ringelblum, decise di scrivere diari, saggi, canzoni e testimonianze di tutte le atrocità subite, seppellendo circa 60mila pagine alla vigilia dell’insurrezione. Oggi sono uno dei documenti fondamentali sull’Olocausto. Al cinema dal 27 gennaio.
A cura di Ciro Brandi
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In ricordo della Giornata della Memoria, dal 27 gennaio sbarca nelle nostre sale lo straordinario documentario “Chi scriverà la nostra Storia”(“Who Will Write Our History”), diretto da Roberta Grossman. Tratto dall’omonimo libro dello storico Samuel Kassov, con questo docufilm la regista ci riporta al novembre del 1940, quando i nazisti rinchiusero 450.000 ebrei nel ghetto di Varsavia. Una compagnia segreta composta da giornalisti, ricercatori e capi della comunità, guidata dallo storico Emanuel Ringelblum e conosciuta con il nome in codice Oyneg Shabes (“La gioia del Sabato”, in yiddish), decise di combattere le menzogne e la propaganda dei nazisti non con le armi e con la violenza, ma con carta e penna.

60.000 pagine fondamentali per la storia dell'Olocausto

Oyneg Shabes è un documento assolutamente fondamentale per la storia dell’Olocausto. Ricco di diari, saggi, poesie e canzoni, ma anche testimonianze delle atrocità naziste. Alla vigilia dell’insurrezione del Ghetto di Varsavia, quando partirono i primi treni verso il campo di sterminio di Treblinka, i membri della Compagnia sono riusciti a seppellire circa 60.000 pagine di documenti sperando che sopravvivessero alla guerra e a loro stessi. E così è stato. La Grossman le ha prese e le ha portate al cinema, mixandole ad interviste inedite, filmati rarissimi e ricostruzioni storiche che porteranno gli spettatori direttamente nel Ghetto e nelle vite dei combattenti della resistenza.

La regista ha anche scritto e prodotto e, a tal proposito, da detto:

Quale parte della storia diventa racconto ufficiale? I racconti di chi eleviamo a "verità" e quali invece vengono ignorati o addirittura sepolti? Sono queste le domande più importanti. Lo erano anche per un coraggioso gruppo di combattenti della resistenza imprigionati nel ghetto di Varsavia durante la Seconda guerra mondiale. Quando sono venuta a conoscenza di questo gruppo segreto di giornalisti, studiosi e storici, ho capito che avrei dovuto fare un film su di loro. La loro storia, catturata nel documentario è, secondo me, la più importante storia sconosciuta dell'Olocausto.

Le voci narranti sono di Adrien Brody e Joan Allen

La regista ha voluto come narratori il premio Oscar Adrien Brody, vincitore dell’ambita statuetta per il bellissimo “Il pianista”(2002), di Roman Polanski, e  la plurinominata Joan Allen. Le due star prestano la loro voce ai due protagonisti principali del docufilm, Emanuel Ringelblum e Rachel Auerbach e con loro ci sono anche Charlie Hofheimer (Abraham Lewin) e Peter Cambor (Hersh Wasser). Tra i personaggi intervistati, invece ci sono David Roskies, Karolina Szymaniak, Sam Kassow, Jan Grabowski e Barbara Kirshenblatt-Gimblett. La fotografia e il montaggio sono, rispettivamente, di Dyanna Taylor e Ondine Rarey invece le musiche sono di Todd Boekelheide. “Chi scriverà la nostra storia” è un appuntamento imperdibile che invita a non dimenticare attraverso migliaia di pagine che, dopo decine di anni, urlano ancora la verità al mondo.

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