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Alessandro Borghi e Luca Marinelli di nuovo insieme in Le otto montagne, dal romanzo Premio Strega

Si ricompone, dopo sei anni, la coppia di attori di Non essere cattivo. Dalle atmosfere della periferia romana del film di Caligari passiamo ai paesaggi della Valle D’Aosta, teatro di Le otto montagne, con Filippo Timi. Dirigono Charlotte Vandermeersch e Felix van Groeningen dal romanzo di Paolo Cognetti.
A cura di Valeria Morini
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A sei anni da Non essere cattivo, il film-testamento di Claudio Caligari, si ricongiunge la coppia di attori (e amici) formata da Alessandro Borghi e Luca Marinelli, di nuovo insieme in un film. Il titolo è Le otto montagne, le cui riprese sono iniziate in Valle d'Aosta. Si tratta di una coproduzione internazionale (Italia, Francia e Belgio) che vede nel cast anche Filippo Timi ed Elena Lietti.

Le otto montagne dal romanzo di Paolo Cognetti

Le atmosfere, dunque, sono ben lontane dalla Roma di periferia del film di Caligari del 2015, che contribuì in modo significativo a lanciare le carriere dei due attori. Se là si raccontava il degrado ai margini della Capitale, uno dei film più significativi del cinema italiano contemporaneo (diretto da un regista "maledetto" che ha faticato a lavorare ed è morto dopo tre film in trent'anni), qui ci troviamo di fronte a una storia di amicizia e padri e figli, tratta dall'omonimo romanzo di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega nel 2017. Dirigono i belgi Charlotte Vandermeersch e Felix van Groeningen, anche autori dalla sceneggiatura: lei è all'esordio registico (fa l'attrice), lui è il regista di Alabama Monroe – Una storia d'amore, film candidato all'Oscar come miglior film straniero.

Marinelli e Borghi in Non essere cattivo
Marinelli e Borghi in Non essere cattivo

La trama di Le otto montagne

Il romanzo di Cognetti è uscito nel 2016 e racconta dell'amicizia di due ragazzi molto diversi tra di loro, dall'infanzia all'età adulta. Pietro viene dalla città ed è solitario e scontroso, ma scopre la montagna quando i suoi genitori decidono di trascorrere i mesi estivi in un paesino ai piedi del Monte Rosa (Graines di Brusson, dove vive lo stesso scrittore e dove sono in corso le riprese). Qui incontra Bruno, che invece ha lasciato la scuola per fare il pastore. Le loro vite, pur se differenti e spesso lontane, si uniscono per sempre. Questa la sinossi del film, che sembra ricalcare fedelmente il libro e promette di restituire la bella alchimia tra Marinelli e Borghi, due degli attori più talentuosi del cinema italiano contemporaneo.

Una storia di amicizia, di padri e di figli e delle scelte che facciamo nella vita che ci viene data, sullo sfondo delle montagne che dobbiamo scalare fisicamente e psicologicamente. Una storia universale sull’inesorabile ricerca del conoscere sé stessi e al contempo di essere fedeli agli altri.

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