Alessandro Gassman su cinema e teatri chiusi: “La cultura è un bene necessario”
Il nuovo DPCM annunciato dal Presidente del Consiglio la scorsa domenica, con il quale è stata predisposta la chiusura di cinema e teatri al fine di contenere il contagio da Covid-19, è stato oggetto di numerose polemiche da parte degli esponenti dei settori della cultura e dello spettacolo. Anche Alessandro Gassman, intervenuto nella trasmissione radiofonica In Vivavoce, su Rai Radio1, ha espresso il suo dissenso in merito a questa decisione che penalizza, ulteriormente, un settore già ampiamente in crisi.
Le dichiarazioni di Alessandro Gassman
L'attore romano, quindi, non si è tirato indietro nell'esprimere un suo giudizio, unendo la sua voce a quella di tanti altri colleghi che nelle ultime ore si sono battuti per essere ascoltati e per rivendicare le ragioni del settore culturale che, purtroppo, subisce ancora una volta una brusca chiusura che potrebbe comprometterne seriamente la ripresa. Gassman ha così commentato:
La mia posizione è quella di un normale cittadino che legge i messaggi che arrivano dalla scienza. I teatri e i cinema hanno fatto un grandissimo sforzo, limitando tantissimo la capienza nelle sale. Sarei curioso di sentire il parere dei medici, vorrei sapere da uno scienziato, un esperto se sia giusto chiudere i cinema e i teatri. È una precauzione necessaria? La cultura è un bene necessario, non possiamo privarcene. Sarebbe minare la società. Mi auguro che questo arresto di cinema e teatri possa durare poco. E che anche i musei possano continuare, con le dovute precauzioni, a fare il loro lavoro. Abbiamo bisogno di questo. È la nostra vita: non soltanto di artisti ma anche di cittadini.
La protesta degli attori
Le parole di Gassman sono quelle con cui anche altri attori e attrici italiani hanno manifestato il loro dissenso in questi giorni, organizzando una vera e propria campagna social, affinché venga diffuso il messaggio che cinema e teatri non rientrano solo nel settore dell'intrattenimento, ma danno lavoro a migliaia di persone. "Non siamo tempo libero. Siamo lavoro e molto di più. Non condividiamo le decisioni prese su cinema e teatri, e non da oggi. Come intendete sostenere i lavoratori? Perché non ci ascoltate, rispondendo alla nostra richiesta di un incontro?" hanno dichiarato attori come Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini e tanti altri che in prima linea si stanno battendo per far valere le loro ragioni.