Alfred Hitchcock torna in tv
Il 29 aprile 1980 a Los Angeles quello che per molti è il più grande regista del mondo. Alfred Hitchcock. Il regista di capolavori inarrivabili come La donna che visse due volte, Gli uccelli o Psycho (spesso replicato in tv)– nato a Leytonstone 81 anni prima – si spegneva senza aver mai vinto un Oscar, ma rivoluzionando il concetto stesso di tensione cinematografica.
In occasione del trentesimo anniversario della sua morte, Studio Universal (Mediaset Premium) dedica al maestro un’ampia retrospettiva: i suoi grandi film come La finestra sul cortile, Notorious, L’uomo che sapeva troppo, Il sospetto (di cui Will Smith sta progettando un remake) e i gioielli di cui sopra, ma anche una chicca rara e praticamente introvabile in tv (a meno di non cercarla a orari proibitivi o spendere molti soldi per i cofanetti dvd), la serie Alfred Hitchcock presenta, proposta tutti i giorni alle 20,30.
La serie, diventata vero fenomeno di culto tra il 1955 e il ’62, è un caso curioso per la tv in molti sensi: intanto per la prima volta un maestro del cinema si dedicava esplicitamente della televisione non solo presentando e supervisionando le puntate, ma dirigendo 17 dei 268 episodi dello show; ma soprattutto è rimasta nell’immaginario proprio per la presenza di Hitchcock, che se nei suoi film faceva rapidissime incursioni, qui è chiaramente il divo dell’operazione. La sua silhouette è la sigla, sulle note della Marcia funebre per un marionetta di Gounod, presenta e chiude le storie raccontate – veri e propri cortometraggi del brivido – e dà prova di un’ironia e di uno spirito commerciale che farà scuola e che ha svezzato tanti attori allora esordienti come John Cassavetes e l'anima western di Robert Duvall. E che possiamo goderci di nuovo ogni giorno, per ricordare l’arte di un vero genio.
Emanuele Rauco