American Sniper ritirato dai cinema di Baghdad: “Insulta l’Iraq”
C'era un solo cinema in tutta Baghdad che dava in programmazione "American Sniper", ma da adesso nemmeno più quello. Sono offesi gli iracheni dall'immagine che il film di Clint Eastwood incentrato sulla vita di Chris Kyle, il "cecchino più letale" della US Navy Seals, restituisce dell'Iraq e della sua popolazione. Eppure non era stato accolto negativamente in prima battuta, con il pubblico essenzialmente diviso a metà. I più giovani, che guardavano semplicemente ad esso come un film sugli eventi storici del paese, mentre le critiche maggiori sono arrivate dal fatto che glorificherebbe gli americani, mostrando gli iracheni come "nient'altro che terroristi". The Guardian riporta le parole di un insegnante di 27 anni, Ahmed Kamal, che ha dichiarato di aver scaricato il film illegalmente perché non aveva intenzione di "pagare per un film dove gli iracheni vengono mostrati come dei selvaggi".
Caos nel multiplex a sei sale in un centro commerciale, quando tre uomini in prima fila sono sobbalzati alla scena del bambino che prende tra le mani un lanciarazzi, pronto per sparare ad un convoglio americano: "È tutta una bugia! Stanno umiliando la nostra cultura". E sarebbero tanti gli errori grossolani, come il quartiere sciita di Sadr City, definito come una delle basi dei sunniti di al Qaeda. Durante la proiezione erano molti gli spettatori che hanno sottolineato come tanti iracheni hanno collaborato con le forze americane, per liberare il paese dalla morsa dei terroristi. Una differenza tra civili ed e estremisti che nel film di Clint Eastwood non viene rimarcata. Così dopo le polemiche, il ministro della Cultura di Baghdad si è visto costretto a chiamare la proprietà del cinema per sospendere immediatamente la programmazione del film. Motivi di ordine pubblico. Non l'avesse fatto avrebbe rischiato multe e chiusura definitiva del suo multiplex.