An Education, la recensione
Questa volta Nick Hornby ha superato se stesso. Abituato ai numerosi film tratti dai suoi libri (Alta Fedeltà, About a Boy) si è cimentato nell'adattamento di una sceneggiatura ispirata alle pubblicazioni e alla vita della giornalista Lynn Barber. Il film in Italia è uscito il 5 febbraio, ma ha ottenuto immeritatamente poco successo, in un panorama di film spinti dal marketing con una qualità di scrittura decisamente meno alta.
Periferia di Londra, 1961. Jenny Miller (Carey Mulligan) è una ragazza intelligente e studiosa, da sempre spinta dai genitori all'eccellenza per arrivare a studiare all'università di Oxford. La periferia e la noia dei quartieri inglesi spinge Jenny a sognare una vita completamente diversa, farcita di arte e musica, di club parigini e cene di lusso. Chiusa nella sua stanza ascolta Juliette Gréco e illustra alle amiche la potenza dell'esistenzialismo francese. Un giorno incontra l'affascinante e benestante David (Peter Sarsgaard visto in The Cell), che ha il doppio dei suoi anni, ma che da subito la coinvolge in emozionanti avventure chic e aste in città, promettendole il futuro che ha sempre desiderato. La doppia faccia della medaglia non tarderà ad arrivare e Jenny si troverà di fronte alla scelta più importante della sua vita.
An Education non è solo un film sulla crescita, racchiude tanti spunti interessanti di dialogo e riflessione dal razzismo post bellico alla rigidità delle scuole private, dall'eterno e modernissimo discorso sull'istruzione alla mentalità provinciale ben rappresentata dalla famiglia di Jenny. Il padre Jack ( lo scoppiettante Alfred Molina) in particolare, che ha sempre spinto la figlia verso la meta oxfordiana, si perde a metà strada cadendo vittima del fascino del denaro e delle conoscenze altolocate. Appoggia una relazione scabrosa per l’epoca, solo per poter garantire a Jenny una vita senza problemi economici, svelando il suo vero intento, fino a quel momento nascosto.
Carey Mulligan già star oltreoceano, e oltremanica, ha appena vinto un Bafta come miglior attrice, il film è nominato agli Oscar come miglior sceneggiatura e miglior film, qui sembra non aver conquistato le masse, spero che sia stata solo una svista. Hornby descrive l’irrequietezza giovanile e l’ansia della maturità con tale ironia e classe, da far sorridere, ma pensare ogni minuto, di ogni fotogramma.
Ambra Zamuner