Anche Celentano adora Checco Zalone: “Un toccasana per noi italiani”
Il segreto vero dei film di Checco Zalone lo ha svelato, in un'intervista, il suo amico e collega Gennaro Nunziante, regista dei suoi film. Il prodotto è il frutto di un personaggio che aveva già una sua fama e che, evidentemente, riesce ad interpretare alla perfezione i sentimenti contemporanei del pubblico più vasto, oltre ad attrarre, per forza di cose, anche lo spettatore più attento in quanto fenomeno. Venerare e detestare Zalone, in Italia per lo più, ci si divide in questi due gruppi. "Quo Vado?" sta ottenendo un successo nelle sale a dir poco incredibile (22 milioni di euro di incassi in soli tre giorni), aldilà della qualità ipotetica, della simpatia del personaggio e della sostanza del film, è come se un sentimento accomunasse gli italiani, quello di partecipare al record. Mai come questa volta la massa si interessa agli incassi, percependo che il record battuto ancora una volta sia, in qualche modo, un risultato raggiunto personalmente.
Tra gli estimatori di Zalone, da oggi, c'è ufficialmente Adriano Celentano, che è stato omaggiato dallo stesso con la canzone "La prima Repubblica", colonna sonora di "Quo Vado?", in un'intervista al Corriere della Sera ha ammesso di ammirare molto il protagonista indiscusso del cinema italiano definendolo "un toccasana di cui le farmacie non possono essere sprovviste. Meglio di cinque gocce di Lexotan". E non c'è dubbio che Celentano di comicità ne capisca, se non da un punto di vista teorico, almeno a livello istintivo, visto che alcuni dei film di cui è stato protagonista negli scorsi decenni sono delle vere e proprie perle di comicità "demenziale", se così la si vuole definire, da "Segni particolari: bellissimo" a "Lui è peggio di me", solo per citarne alcuni. Ma a parte le battute di spirito e le analogie farmaceutiche, oltre che l'ammissionedi aver visto alcune pellicole di Zalone come "Cado dalle nubi" almeno sei o sette volte, Celentano ha sciolto anche i dubbi rispetto ad analisi decisamente più profonde, che svelano un lato di Zalone accettato solo in parte e ancora respinto da una fetta consistente della cosiddetta intellighenzia del paese:
Una medicina la sua, che ci difende e ci rende immuni dalle gravi infezioni che ci procurano le clamorose c….e di un certo cinema internazionale, i cui ingredienti non sono altro che la solita violenza e un falso modo di girare Il segreto è semplice, come del resto lo è di tutte le grandi scoperte. Lui ha puntato in fondo all'angolo più remoto della nostra anima […] con quella ‘sana ignoranza' che a nostra insaputa ci rende puri e quindi belli anche se brutti […]. L'intellettuale Zalone, sfoderando l'arma della sua intatta purezza, ti fa ‘scompisciare' dal ridere