Angelina Jolie dice basta ai film come attrice: “Farò solo la regista”

È il momento di Angelina Jolie, in giro per il mondo a promuovere il suo ultimo film, secondo da regista, "Unbroken" ispirato alla storia di Louis Zamperini, atleta americano che nel 1936 si cimentò nei 5000 metri alle olimpiadi di Berlino, per poi servire il suo paese come bombardiere, nella Seconda Guerra Mondiale. Attualmente si trova a Sydney ed in alcune dichiarazioni al "DuJour", magazine australiano, ha chiarito ancora una volta che ogni film che accetta come attrice, potrebbe in realtà essere l'ultimo. Il suo futuro è alla scrittura e alla regia

Non sono mai stato a mio agio veramente come attrice, fino a quando non ho incontrato la macchina da presa. Non avevo mai pensato che potessi davvero dirigere un film, ma adesso spero di poter avere una grande carriera come regista. Farò ancora qualche film, poi lascerò volentieri le scene per dedicarmi soltanto alla regia.

Se tutto dovesse andare come previsto, Angelina Jolie potrebbe lasciare già nel corso dei prossimi due anni. Il progetto di abbandonare la recitazione è, dunque, concreto anche perché non è la prima volta che si lascia andare a dichiarazioni del genere. Così, dopo "In the land of blood and honey", pellicola con cui ha esordito dietro la telecamera, ed "Unbroken", arriverà anche il suo terzo film da regista "By the sea", attualmente in lavorazione. Sarà un film speciale perché è una storia d'amore che la vedrà protagonista insieme a suo marito Brad Pitt, 14 anni dopo il primo film insieme "Mr & Mrs Smith". Alla domanda "Cosa si prova a dirigere Brad?", Angelina ha risposto così:

È abbastanza complesso, non è facile dirigere me e Brad e recitare allo stesso tempo. È complicato, stiamo cercando un bilanciamento.

Una curiosità sulla coppia, che non fa altro che aumentare il tasso di "romanticismo" tra i due: lui a Londra è impegnato nelle ultimissime riprese di "Fury", per il quale ha già iniziato anche la promozione. Visto che la Jolie è in Australia, i due hanno deciso di dire no alla tecnologia per annullare le migliaia di chilometri che li separano, ricorrendo al più classico dei mezzi: le lettere scritte a mano. La "vecchia maniera" non muore mai.

Angelina Jolie e la voglia di fare "politica"

Non è un mistero, l'attrice è una nota filantropa che da anni è impegnata in battaglie umanitarie difficili, per la tutela dei diritti delle popolazioni più deboli. Nel corso degli anni, non ha mai fatto mistero di poter trasformare questa attitudine ad aiutare gli altri, in qualcosa di più forte e potente, come decidere di scendere in politica personalmente. In occasione della cerimonia che l'ha vista nominata "Dama d'onore" dalla Regina Elisabetta, la Jolie ha spiegato la sua idea di "battaglia umanitaria":

Quando si lavora come umanitaria, si è consapevoli che la politica è un campo che deve essere considerato. Perché se si vuole veramente raggiungere un cambiamento estremo, bisogna assumersi delle responsabilità. Ma io sinceramente non so in quale ruolo mi vedrei più utile, sono consapevole di quello che faccio per vivere e che potrebbe rendere meno possibile il raggiungimento dell'obiettivo.

Parole che unite a quelle pesanti, scritte in un editoriale sul Washington Post, dove richiamava l'attenzione globale sul genocidio in Darfur, fanno di lei un vero e proprio riferimento. E ancora il sostegno a progetti in Afghanistan, Haiti, Cambogia, dove ha partecipato finanziando progetti e costruzione di strade, ponti e infrastrutture. Forse più una diplomatica, che una vera e propria politica, ma è una ulteriore suggestione che nella prossima vita della Jolie è molto più di una semplice ipotesi.