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Arriva “La vita invisibile di Eurídice Gusmão”, storia di due sorelle divise da un destino ingiusto

Karim Aïnouz ci porta nella Rio De Janeiro degli anni ’50. Il regista racconta la storia di due sorelle, Guida (Julia Stockler) ed Euridice (Carol Duarte). La prima cerca il vero amore mentre la seconda vorrebbe diventare una pianista famosa. Le due donne saranno divise da una decisione del padre, prendendo quindi due strade separate ma non perderanno mai la speranza di potersi ricongiungere un giorno. Al cinema dal 12 settembre.
A cura di Ciro Brandi
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Il 12 settembre esce nelle nostre sale “La vita invisibile di Eurídice Gusmão” (“A vida invisível de Eurídice Gusmão”), diretto da Karim Aïnouz. Il film è basato sul romanzo “The Invisible Life of Eurídice Gusmão”, scritto da Martha Batalha ed è stato presentato al Festival di Cannes 2019 nella sezione Un Certain Regard, dove ha portato a casa il premio al Miglior Film. La pellicola è ambientata a Rio De Janeiro, negli anni ’50, e racconta la storia di due sorelle, Guida (Julia Stockler) ed Euridice (Carol Duarte). La prima cerca il vero amore mentre la seconda vorrebbe diventare una pianista famosa. Le due donne saranno divise da una decisione del padre, prendendo quindi due strade separate ma non perderanno mai la speranza di potersi ricongiungere un giorno.

Riguardo la sua pellicola, il regista ha dichiarato cosa lo ha colpito e lo ha spinto a dirigerla:

Sono stato profondamente commosso dalla lettura del libro. Ha innescato vividi ricordi della mia vita. Sono cresciuto nel Nord-Est del Brasile conservatore degli anni ’60, in una famiglia composta in maggioranza da donne, una famiglia matriarcale in un contesto iper machista. Gli uomini erano spariti o spesso assenti. In una cultura patriarcale, ho avuto la grande possibilità di far parte di una famiglia in cui le donne avevano i ruoli principali. Ciò che mi ha spinto ad adattare “La vita invisibile di Eurídice Gusmão”, era il desiderio di rendere visibili molte vite invisibili, come quelle di mia madre, mia nonna, le mie zie e tante altre donne di quel tempo. Le loro storie non sono state raccontate abbastanza, né nei romanzi, nei libri di storia né nel cinema.

Murilo Hauser ha scritto la sceneggiatura del film mentre la direzione della fotografia è di Hélène Louvart. Il montaggio è opera di Heike Parplies invece le scenografie e i costumi sono stati realizzati rispettivamente da Rodrigo Martirena e Marina Franco. Il film è prodotto da RT Features, Pola Pandora, Sony Pictures e Canal Brasil e sarà distribuito in Italia da Officine UBU.

La trama

Siamo a Rio de Janeiro, nel 1950. Eurídice e Guida sono due sorelle inseparabili che vivono con i loro genitori dagli ideali conservatori. Immerse in una vita tradizionale, nutrono entrambe dei sogni: Eurídice vuole diventare una rinomata pianista, mentre Guida è in cerca del vero amore. Le loro scelte porteranno alla drastica decisione del padre di separarle. Le due sorelle prenderanno due strade diverse senza mai perdere la speranza di potersi ritrovare.

Il cast

Carol Duarte (Eurídice) è la bellissima star brasiliana molto famosa in patria per le serie tv “A Força do Querer” e “O Sétimo Guardião”. Anche Julia Stockler (Guida) è nota per le serie “Duas Caras”, “So Garotas” e “Gilda”. Il resto del cast è composto da: Gregorio Duvivier (Antenor), Barbara Santos (Filomena), Flavia Gusmao (Ana), Maria Manoella (Zélia), Antònio Fonseca (Manoel), Cristina Pereira (Cecilia), Gillray Coutinho (Alfonso) e Fernanda Montenegro.

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Karim Aïnouz sul set ha voluto che non fossero mai utilizzati i cellulari dall’inizio alla fine della giornata perché rompono l’incantesimo e distolgono la concentrazione.

2. La grandissima Fernanda Montenegro, la più grande attrice brasiliana di tutti i tempi ed è stata candidata ai Golden Globe e agli Oscar. Oggi ha 90 anni e nel film interpreterà Euridice da anziana. Ma il regista non ha aggiunto altro per non rovinare la sorpresa agli spettatori.

3. Il film è stato scelto per rappresentare il Brasile alla 92° edizione degli Academy Awards e di concorrere così per il titolo di Miglior Film in Lingua Straniera.

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