Auguri a Edwige Fenech, la diva della commedia sexy all’italiana compie 70 anni
E’ stata la diva indiscussa della commedia sexy all’italiana degli anni ’60 e ’70, riuscendo a rubare il cuore di tutti gli italiani e persino di Quentin Tarantino. Edwige Fenech, il 24 dicembre, compie 70 anni e conserva ancora intatto quel fascino magnetizzante che le ha permesso di girare più di 70 pellicole, decine di fiction e film tv e condurre tantissimi programmi, incluso in Festival di Sanremo. Da molti anni, è diventata produttrice televisiva e cinematografica, anche se non disdegna qualche apparizione di tanto in tanto.
I primi film con Guido Malatesta
La Fenech, il cui vero nome è Edwige Sfenek, è nata ad Annaba, in Algeria, da padre maltese e madre italiana. Dopo il divorzio dei genitori, si reca con la mamma a Nizza e proprio lì viene notata e ingaggiata per il film “Toutes folles de lui”(1967), di Norbert Carbonnaux. Nello stesso anno, vince il titolo di Lady France e arriva terza a quello di Lady Europe. I concorsi le portano molta fortuna perché, di lì a poco, un talent scout italiano le propone di girare in Italia il film “Samoa, regina della giungla”(1968), diretto da Guida Malatesta, seguito da “Il figlio di Aquila Nera”(1968), dello stesso regista.
La regina della commedia sexy all’italiana
Nel 1969, l’attrice partecipa a ben 9 film, tra cui “Satiricosissimo”, di Mariano Laurenti, con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia; “5 bambole per la luna d’agosto”, di Mario Bava; “Alle dame del castello piace molto fare quello”, diretto da Joseph Zachar; “Il trionfo della casta Susanna”, per la regia di Franz Antel e “I peccati di Madame Bovary”, di Hans Schott-Schobinger. Negli anni ’70, inizia la sua lunga avventura come musa del regista romano Sergio Martino che la vuole in “Lo strano vizio della signora Wardh”(1970), “Tutti i colori del buio”(1972) e “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave”(1972). Sono gli anni in cui esplode la commedia sexy all’italiana e lei ne è l’indiscussa protagonista apparendo in maniera sempre più procace in altre pellicole cult come “La bella Antonia, prima monica e poi dimonia”(1972), “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda”(1972); “La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono”(9173), tutti diretti da Mariano Laurenti ma anche “Giovannona Coscialunga disonorata con onore”(1973), del suo amico Sergio Martino. Seguiranno altri film sullo stesso filone, molto famosi, come “La poliziotta fa carriera”(1976), di Michele Massimo Tarantini, “La dottoressa del distretto militare”(1976) e “La soldatessa alle grandi manovre”(1976), di Nando Cicero; “Cattivi pensieri”(1976), diretto da Ugo Tognazzi”; “La pretora”(1976), di Lucio Fulci e ancora “L’insegnante va in collegio”(1978), “La soldatessa alle grandi manovre”(1978) e “La poliziotta della squadra del buon costume”(1979).
“Asso” e i programmi tv
All’inizio degli anni ’80, lavora con Alberto Sordi in “Io e Caterina” e con Adriano Celentano nel cult “Asso”(1981), diretto da Castellano e Pipolo. Sergio Martino la dirigerà ancora in “Cornetti alla crema”(1981) e “Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande”(1982). La Fenech, però, inizierà anche a lavorare in televisione in programmi come “Ric e Gian folies”(1983); “Bene, bravi, bis”(1984), accanto a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e “Risatissima”(1985), con Lino Banfi e Paolo Villaggio. Al cineama è nel cast di “Vacanze in America”(1984), di Carlo Vanzina ma la Fenech preferisce continuare la sua avventura in tv conducendo “Sotto le stelle”(1986), “Palcoscenico Italia”(1988), culminando nel successo di “Domenica In”(1989-1990), con la regia di Gianni Boncompagni. La sua ultima pellicola degli anni ’80 è stata “Un delitto poco comune”(1988), diretta da Ruggero Deodato.
Il Festival di Sanremo, le fiction e il cameo in “Hostel II”
Nel 1991, presenta la 41esima edizione del Festival di Sanremo in coppia con Andrea Occhipinti e inizierà a lavorare, quasi a tempo pieno, come produttrice di cinema e tv con la sua casa di produzione, Immagine Cinema. La prima miniserie prodotta (e interpretata) dalla Fenech fu “Il coraggio di Anna”(1992), seguita poi da “Delitti privati”(1993) e “Donna”(1996). Nel 2000, torna al cinema entrando nel cast de “Il fratello minore”, per la regia di Stefano Gigli mentre in tv la vedremo ancora in “Le ragioni del cuore”(2002). La Fenech produrrà anche i film per il grande schermo “Ore 11:14 – Destino fatale”(2003), di Greg Marcks; “Il mercante di Venezia”(2004), con Al Pacino; “Il regista di matrimoni”(2006), diretto da Marco Bellocchio e “Gorbaciof”(2010), di Stefano Incerti. Tarantino e Eli Roth sono suoi grandissimi fan e la vogliono fortemente per un cameo nel thriller-horror “Hostel: Part II”, diretto da Roth e uscito nel 2007, che segna la sua ultima apparizione al cinema mentre in televisione nella fiction di successo “E’ arrivata la felicità”(2015-2018).