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Avatar, l’attacco del Codacons

L’Associazione per la tutela dei consumatori si scaglia contro il film di James Cameron, e l’uso degli occhialini per il 3D.
A cura di Fanpage Admin
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n questo periodo il Codacons (associazioni per i diritti e la tutela dei consumatori) è particolarmente attivo, e sente il bisogno di far sentire la propria voce di protesta nei confronti di alcuni film che stanno ottenendo grande successo di pubblico. Prima è stato il turno di Paranormal Activity, l'horror che sta spopolando nelle nostre sale, accusato di essere diseducativo e pericoloso in quanto alcuni  spettatori, soprattutto minorenni, avrebbero accusato attacchi di panico e problemi psicologici dopo la visione.

Ora invece l'associazione attacca duramente Avatar, il film di James Cameron che ha battuto tutti i record d'incassi nella storia del cinema. Innanzitutto il Codacons denuncia la non idoneità di molti occhialini forniti dagli esercenti delle sale al pubblico per la visione in 3D. Pare infatti che in svariati casi questi apparecchi non abbiano il marchio di sicurezza CEE, e siano dunque portatori di possibili infezioni di vario tipo, anche perchè spesso vengono riutilizzati da uno spettacolo all'altro invece di essere cambiati dopo ogni proiezione.

Oltre a questo problema, secondo il Codacons, il film di Cameron è sconsigliato in quanto la tecnologia in 3D, per così dire, ipnotizza lo spettatore, constringendolo ad assuefarsi agli effetti speciali, alle luci, ai rumori e ai colori del film, non permettendogli però di riflettere sui temi, i significati e i messaggi più importanti che il film dovrebbe trasmettere. Il presidente Carlo Rienzi ha proposto quindi di bloccare l'uso degli occhialini, e addirittura di sospendere le proiezioni del film. Un messaggio che peraltro, sicuramente, non può essere accolto, per ovvi motivi di guadagno economico.

Alessio Gradogna


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