Avatar torna in sala in versione estesa, Titanic riesce in 3D nel 2012

I record di incassi ai botteghini di tutto il mondo non devono bastare a James Cameron e alla Fox, che non contenti dei quasi 3 miliardi di dollari finora totalizzati da Avatar stanno pensando ad una versione redux da distribuire nei cinema 3D in estate. Il motivo? Solo business. E come dargli torto. Dati alla mano, quasi l’80% dell’incasso al box office americano è rappresentato dagli schermi Imax 3D. L’uscita di Alice in Wonderland ha penalizzato non poco Avatar, costretto ad abbandonare anzitempo la stragrande maggioranza delle sale in 3D per far posto alla pellicola di Tim Burton perdendo così qualche centinaio di milioni di dollari.

Per questa ragione, Cameron – durante un’intervista a Usa Today – ha lasciato intendere che ci sia la possibilità che Avatar venga redistribuito nuovamente nelle sale entro l’autunno e in una versione estesa. Il regista – grande sconfitto durante la notte degli Oscar – avrebbe a disposizione circa 40 minuti di extra footage  da poter aggiungere alla pellicola. Ma nel caso si decidesse a sfruttare i circuiti in 3D dovrebbe limitarsi a reintegrare circa 10-12 minuti (il massimo consentito dalle sale Imax) di scene precentemente eliminate al montaggio, tra cui quella in cui il protagonista maschile Sully (Sam Worthington) deve dimostrare il proprio valore innanzi alla tribù dei Na’Vi, e l’altra in cui Tsu’tey (Laz Alonso) si ubriaca durante una festa Na’Vi. I restanti 30 minuti di contenuti inediti saranno invece inseriti nella prima versione del Dvd distribuita tra Aprile e Maggio.

Quella di Avatar non è l’unica release a cui sta lavorando James Cameron. L’enorme successo del film candidato a nove Premi Oscar ha spinto il regista a puntare su una riconversione di Titanic in tecnologia 3D. “Stiamo pianificando di farlo uscire per la primavera del 2012, in occasione dell’anniversario dei 100 anni dalla partenza della nave”, ha detto il regista spiegando che l’operazione richiede del tempo ma ovviamente non garantirà gli stessi risultati di una pellicola concepita e girata in stereoscopia. “Più che di 3D, nel caso di Titanic potremo parlare di tecnologia 2.8D  (…) l’importante è che sia ben fatto e che l’autore originale possa metterci mano”.

Enrica Raia