Black Gold, Antonio Banderas a caccia dell’oro nero nel nuovo film di Annaud
Il grandissimo regista francese ha scelto lo spagnolo Antonio Banderas come protagonista del suo prossimo film “Black Gold”, tratto da un romanzo dello scrittore italo-svizzero Hans Ruesch. Gli attori scelti per il suo graditissimo ritorno al cinema sono Freida Pinto, Mark Strong, Riz Ahmed, Liya Kebede e Tahar Rahim.
La storia è ambientata negli anni ’30, all’epoca della scoperta del petrolio in Arabia e della conseguente corsa all’oro nero, il petrolio. Assisteremo ad un acerrimo scontro tra potentissimi emiri – Re Amar, interpretato da Banderas, e Re Nesib, col volto di Mark Strong – e all’ascesa di un giovane leader che unirà le popolazioni del deserto. Al centro di queste diatribe troviamo il principe Auda (Tahar Rahim), figlio di Amar e genero di Nesib, poiché ha sposato la figlia di quest’ultimo (Freida Pinto). Le loro storie di ricchezza e amore s’intrecceranno dando vita ad un vero e proprio kolossal girato interamente nel deserto del Sahara.
Jean- Jaques Annaud torna quindi dietro alla macchina da presa dopo quasi cinque anni, e lo fa in grande stile, come sempre. Tutta la sua carriera è improntata alla realizzazione di un cinema spettacolare, d’impatto, diverso dagli standard a cui ci ha abituati Hollywood. Ha preferito quasi sempre trattare temi riguardanti la storia, i grandi avvenimenti che hanno segnato il nostro destino: in “Bianco e nero a colori” ci ha portato nell’Africa coloniale durante la prima guerra mondiale; “Il nome della rosa” è ambientato nell’Italia medievale e “Sette anni in Tibet”, con Brad Pitt, ha come sfondo la seconda guerra mondiale. Nel 2001 ha diretto “Il nemico alle porte” sulla battaglia di Stalingrado e nel 2007 “Sa Majestè Minor”, trattando la storia di un personaggio, Minor appunto, vissuto nella Grecia pre-omerica, un uomo che viveva come un animale, in una porcilaia, riprendendo un pò il plot disneyano de “Il Libro della Giungla” e le avventure di Tarzan.
“Black Gold” uscirà, probabilmente in contemporanea mondiale, alla fine del 2011.