157 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Borotalco”: il film di Carlo Verdone usciva 35 anni fa

Il 19 gennaio 1982, Carlo Verdone portava nelle sale di Milano il suo terzo e pluripremiato film da regista, abbandonando i personaggi parodici e offrendoci un quadro reale della situazione sociale e sentimentale di quell’epoca, piena di incertezze e voglia di evasione. Il regista è anche il protagonista del film, assieme ad una grande Eleonora Giorgi.
A cura di Ciro Brandi
157 CONDIVISIONI
Immagine

La premiere del terzo film da regista del grande Carlo Verdone si teneva a Milano, esattamente, il 19 gennaio 1982. La pellicola racconta la storia di Sergio Benvenuti, un giovane romano  che trova lavoro come venditore porta a porta per una casa editrice. E’ contento anche perchè, così, forse potrà sposare la sua storica fidanzata, Rossella. Il lavoro, però, non ingrana e l’uomo chiama la sua collega Nadia, fan di Lucio Dalla e molto più brava di lui, per chiederle aiuto. I due si danno appuntamento da un cliente, l’architetto Manuel Fantoni, ma l'indomani, però, Sergio si trova da solo davanti alla sua abitazione, mentre Nadia è in fila per comprare dei biglietti per il concerto di Dalla. Intanto, Sergio conosce Fantoni, incallito playboy che gli racconta tutta la sua avventurosa vita, ma improvvisamente la loro conoscenza è interrotta dalla polizia che arresta l’architetto. L’uomo, prima di andare via, da le chiavi della sua casa al venditore, chiedendogli di prendersene cura. A quel punto, Sergio si fingerà Fantoni per fare colpo su Nadia ma, tra situazioni surreali, bugie e imprevisti, dramma e commedia, il regista ci guiderà verso un finale dolceamaro.

L’abbandono delle macchiette e la voglia di evasione

“Borotalco” è il terzo film da regista di Verdone, dopo i grandi successi di “Un sacco bello”(1980) e “Bianco, rosso e Verdone”(1981). La pellicola se ne discosta totalmente perchè Verdone abbandona i personaggi “macchietta”, o parodici, per tenersi sempre nella cornice della commedia, ma dandoci un quadro altamente reale della situazione sociale e sentimentale di quell’epoca. Il regista porta sul grande schermo la frustrazione della ricerca di un lavoro; la voglia di evasione da un contesto sociale insoddisfacente; un amore fugace e mai andato in porto che da più emozioni di quello più “stabile” e avviato verso il matrimonio e un finale che lascia aperta la porta, ma non da certezze. I protagonisti principali, Carlo Verdone/Sergio ed Eleonora Giorgi/Nadia sono godibilissimi nei rispettivi ruoli, sospesi tra ciò che è reale e ciò che non lo è, avviandosi in un percorso a spirale che alla fine farà sciogliere le maschere di cera. Naturalmente, l’elemento comico è dato dagli equivoci e dalle situazioni imbarazzanti che si creeranno nel corso dei 97 minuti del film, sostenute dalla recitazione nervosa e ingenua di Verdone, dalla freschezza di quella della Giorgi e dagli altri bravissimi attori secondari come Mario Brega (Augusto), Isa Gallinelli (Valeria) e Angelo Infanti (Manuel Fantoni). E’ impossibile non citare anche i ruoli di Christian De Sica, nella parte del ballerino Marcello e una comparsata di una giovanissima Moana Pozzi, nei panni di un’amica straniera di Fantoni.

La colonna sonora degli Stadio e Lucio Dalla e i premi

Tra i punti di forza del film c’è, naturalmente, anche la colonna sonora deglI Stadio e Lucio Dalla, che portarono a casa un David di Donatello e un Nastro d’Argento per la Migliore colonna sonora. In realtà, “Borotalco” ha vinto ben 5 David (Miglior film, Miglior attore protagonista a Carlo Verdone, Migliore attrice protagonista ad Elenora Giorgi, Migliore attore non protagonista ad Angelo Infanti e Miglior colonna sonora); 2 Nastri d’Argento (Migliore attrice protagonista ad Eleonora Giorgi e Miglior colonna sonora); 1 Grolla d’Oro ad Eleonora Giorgi, sempre come Migliore attrice.

157 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views