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Brendan Fraser torna finalmente al cinema e interpreta un uomo di 300 chili

Da tempo la sua carriera ha subito un declino, ma il divo della saga La Mummia sta per tornare con un ruolo da protagonista per uno dei più importanti registi contemporanei: Darren Aronofsky (The Wrestler, Il cigno nero) lo dirigerà in The Whale, storia di un uomo obeso che cerca di ritrovare il rapporto con la figlia.
A cura di Valeria Morini
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In molti si chiedono che fine abbia fatto Brendan Fraser, divo che ha conosciuto un enorme successo con la saga fantasy La mummia ma è poi finito un po' nel dimenticatoio. Anche se negli ultimi anni non si è fatto mancare diversi ruoli, i tempi da sex symbol nel cinema maistream sono lontani. L'attore 52enne sta però finalmente per tornare in un ruolo da protagonista, per uno dei registi più importanti (e discussi) del cinema contemporaneo. Reciterà infatti per Darren Aronofsky (The Wrestler, Il cigno nero, Requiem for a dream, Madre!) in un film dal titolo The Whale nel quale Fraser interpreterà un uomo del peso di ben 300 chili.

Brendan Fraser tra Aronofsky e Soderbergh

Non a caso il titolo significa "balena". Il film è tratto da una pièce teatrale Off-Broadway e segna il ritorno di Aronofsky dopo Madre!, film capace di dividere in modo feroce critica e pubblico. Con la storia di un uomo estremamente obeso e autodistruttivo di nome Charlie, che cerca di ritrovare il rapporto con la figlia adolescente. Il cineasta potrebbe ripetere l'impresa di The Wrestler, che rilanciò Mickey Rourke con un ruolo indimenticabile. Per la verità, Fraser tornerà presto in primo piano anche con un altro regista importante: lo vedremo in No Sudden Move di Steven Soderbergh, con un cast stellare formato da Matt Damon, Kieran Culkin, Benicio Del Toro, Ray Liotta, Don Cheadle, David Harbour e Jon Hamm.

Perché la carriera di Brendan Fraser

In realtà, come dicevamo, Fraser non è mai stato davvero inattivo, dal momento che negli ultimi anni ha lavorato in serie come Texas Rising, The Affair, Trust: Il rapimento Getty, Condor e Doom Patrol. Sono però un lontano ricordo gli anni d'oro della sua carriera. Lanciato da commedie come Il mio amico scongelato e George re della giungla..?, ha raggiunto la popolarità definitiva con il ruolo dell'avventuriero simi-Indiana Jones Rick O'Connel nel franchise de La mummia, pur senza farsi mancare incursioni nel drama d'autore con Demoni e dei, The Quiet American e Crash – Contatto fisico. Si è un po' incartato incappando in qualche flop come Monkeybone e associando troppo il suo volto da ragazzone al filone avventuroso per famiglie (Viaggio al centro della Terra, Inkheart – La leggenda di Cuore d’Inchiostro). I veri motivi del suo declino sono però diversi. Anche a causa del divorzio, pare che abbia avuto pesanti problemi economici. Inoltre, uno dei suoi figli rientra nello spettro dell'autismo, il che lo ha spinto a dedicarsi maggiormente alla sua famiglia. Nel febbraio 2018 ha spiegato il motivo che l'ha spinto a diradare le sue presenze al cinema: nel 2003 avrebbe subito lo choc di alcune molestie dall'ex presidente della Hollywood Foreign Press Association Philip Berk (che si scusò ma sostenne di aver semplicemente scherzato). Inoltre, diversi interventi subiti a causa di vari infortuni sui set, in cui girava senza controfigura molte scene d'azione, hanno minato in modo irreversibile il suo fisico.

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