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Carlo Verdone: “Fare film a Roma? Sempre più difficile”

Carlo Verdone, in un’intervista al Messaggero, si sfoga sulla difficoltà di fare film a Roma a causa dei costi, della burocrazia e dei romani e lancia un appello: “Aiutiamo i set o Roma perderà le produzioni”.
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Carlo-Verdone
Carlo Verdone

Sono tre i motivi che stanno portando Carlo Verdone all'esasperazione verso la propria città e in particolare "i costi, le lungaggini della burocrazia e anche l'esasperazione di alcuni romani che mal sopportano i set" dice il regista che pure mostra comprensione verso la gente che mal sopporta i disagi del set: "Io li comprendo, per carità, ma quando giriamo cerchiamo sempre di limitare i disagi ai cittadini". È un'accusa precisa e circostanziata quella che fa Verdone, il quale dice di dover ogni volta sopportare le critiche a Roma da parte di produttori e organizzatori. Eppure, si lamenta il regista, i film portano turisti e di conseguenza soldi, gli stessi che si lamenta di dover sborsare in maniera spropositata al punto, a volte, da dover fare trattative estenuanti e diminuire i giorni di girato previsti: "Ricordo quando dovevamo girare una scena di ‘Io, loro e Lara' dentro al Colosseo. Era un dialogo, con Laura Chiatti, una cosa semplice, non c'erano scene d'azione. Ci chiesero una cifra spropositata. Fummo costretti a fare in due giorni una scena prevista inizialmente in tre, per risparmiare".

Critiche, quelle di Verdone, che seguono quelle del premio Oscar Paolo Sorrentino, il quale, qualche giorno fa ha criticato il Comune per la chiusura del Cinema America, minacciando, in caso non venisse riaperto, di rifiutare la cittadinanza onoraria che gli è stata conferita. Al programma di Serena Dandini su Radio Due ha dichiarato che "se non riaprono l'America rinuncio alla cittadinanza onoraria di Roma".

Oltre ai costi, è la burocrazia a uccidere il cinema a Roma, continua il regista e lo dice senza mezzi termini, spiegando come sia difficile avere permessi e come anche se a volte è proprio la produzione ad aggiustare cose che non vanno ("C'è il cancello della villa arrugginito e impresentabile e provi a sistemarlo? Ecco che subito arriva il burocrate e ti spiega che non si può fare"), cose che in Francia e in Russia non sono mai accadute perché "rispettano il cinema". L'unica alternativa possibile, quindi, è quella di girare di meno: "Facciamo qualcosa per aiutare i set cinematografici altrimenti andranno tutti in Trentino e in Puglia e vi saranno gravi conseguenze anche per Cinecittà".

Città avvisata…

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