32 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Checco Zalone: “Il trailer non c’entra niente con Tolo Tolo, non credevo finisse in prima pagina”

Alla presentazione del nuovo film che uscirà il 1 gennaio 2020 in tutte le sale, Zalone risponde ancora una volta alle polemiche di questi giorni scatenate dal trailer del suo film. Poi, per evitare il pericolo di strumentalizzazione politica, specifica: “Non c’è proprio Salvini nel film, comunque non volevo fare un film contro di lui. E poi se è contro di lui sarà Salvini stesso a dirlo”.
A cura di Andrea Parrella
32 CONDIVISIONI
Immagine

A giudicare dalle polemiche suscitate con un solo trailer, per Tolo Tolo, il nuovo film di Chcco Zalone, sembra già essere spianata la strada che corre dritta verso un nuovo record di incassi. Il comico pugliese, che con il suo quarto film fa anche il suo esordio alla regia, arriverà nelle sale il 1 gennaio (diversi cinema faranno partire le proiezioni poco dopo la mezzanotte, per un capodanno "alternativo") e nelle scorse ore ha presentato Tolo Tolo in conferenza stampa. Inevitabile parlare delle polemiche scaturite dal trailer del film, la canzone L'immigrato, un video musicale di cui si è discusso tantissimo, tra chi contesta il trionfo di stereotipi del trailer e chi reputa Zalone "un genio" anche solo per quei 3 minuti di video.

Il regista non ha eluso la questione in conferenza stampa, specificando che il contenuto del video "L'Immigrato" non ha nulla a che fare con la trama del film, la cui sceneggiatura è stata firmata insieme a Paolo Virzì: "Il trailer non c'entra niente con il film, lo avevamo concepito come promozione, ma nessuno si aspettava che andasse a finire nelle prime pagine dei giornali". 

La trama di Tolo Tolo

Il nuovo film di Checco Zalone si lega ad un tema, quello dell'immigrazione appunto, estremamente delicato in questo periodo storico. E lo fa intrecciando il destino del protagonista con le rotta dei migranti che arrivano dall'Africa, visto che dopo il fallimento dei suoi sogni in Italia deciderà di trasferirsi in Africa per sfuggire a tasse e creditori e lavorare come cameriere in un resort. Qui però le tensioni e la guerra fra milizie lo costringeranno a tornare in Italia vivendo lo stesso strazio che vivono migliaia di persone che migrano dalla propria terra verso l'Europa.

Il tema dell'immigrazione e Salvini

Ma Zalone sgombera subito il campo da strumentalizzazioni politiche:  "Non c'è proprio Salvini nel film, comunque non volevo fare un film contro di lui. E poi se è contro di lui sarà Salvini stesso a dirlo". La conferma arriva anche da Pietro Valsecchi, il produttore del film, presente alla conferenza stampa: "Non avrei investito venti milioni di euro per fare un film contro Salvini". Parole che sembrano stranamente in sintonia con quanto affermato sall'ex ministro degli interni, che nei giorni scorsi aveva difeso Zalone, esagerando nel dire di volerlo addirittura senatore a vita.

A questo punto non resta che attendere l'uscita di Tolo Tolo, per vedere come questa quarta opera di Zalone riuscirà a misurarsi con l'enorme aspettative generata da questa campagna di lancio del film, i cui numeri sono già impressionanti, essendo stato distribuito in quasi 1200 copie in tutta Italia.

32 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views