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Checco Zalone sotto accusa: “Sole a catinelle è un plagio”

Lo scrittore Alex De Vietro ha denunciato la Taodue sostenendo che la trama di “Sole a catinelle”, successo del 2013 interpretato da Zalone, è troppo simile a quella di un suo manoscritto regolarmente depositato in Siae un anno prima dell’uscita del film. Secca la replica di Zalone: “Se scrivete una storia in cui uno alla fine muore, i diritti sono degli evangelisti”.
A cura di Valeria Morini
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Sembra profilarsi un guaio legale per l'attore Checco Zalone, a proposito di una delle sue più note pellicole. Secondo quanto riferito dall'Ansa, è stato presentato un esposto in Procura a Taranto contro "Sole a catinelle", film diretto da Gennaro Nunziante e prodotto dalla Taodue di Pietro Valsecchi. Lo scrittore Alex De Vietro avrebbe denunciato l'opera perché la trama risulterebbe identica a quella di una sua creazione. Ecco quanto si legge sull'esposto redatto dall'avvocato Fabrizio Lamanna, legale di De Vietro:

La trama del film di Checco Zalone ‘Sole a catinelle' sembrerebbe appartenere al 22enne tarantino Alex De Vietro.

Il film di Nunziante, infatti,

riprenderebbe pedissequamente il nucleo individualizzante di un manoscritto di creazione del De Vietro depositato in data 13 giugno 2012 presso l'ufficio Siae.

"Tre scene appaiono uguali"

"Sole a catinelle" è uscito in sala il 31 ottobre 2013 e ha sbancato il botteghino, conquistando il titolo di maggiore incasso di tutti i tempi nelle sale italiane. L'avvocato Lamanna ha inoltre specificato le somiglianze tra il manoscritto di De Vietro e il soggetto del film:

Emergerebbero almeno tre atti che possono definirsi individualizzanti dell’opera stessa: la scena del protagonista che ricerca le offerte di lavoro su un giornale; la professione di venditore porta a porta; il divieto di accesso dei consulenti porta a porta.

Zalone: "Se scrivete una storia in cui uno alla fine muore, i diritti sono degli evangelisti"

Peraltro, secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, ci sarebbe un contenzioso in atto già dall'anno scorso tra Del Vietro e la Taodue. Nell'attesa che la magistratura chiarisca "se nei fatti, atti e comportamenti posti in essere siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti", non pervengono ancora risposte ufficiali da Taodue. Dal profilo Facebook di Checco Zalone arriva però una replica secca e ironica, in commento alla nota dell'Ansa che ha diffuso la notizia:

Quindi cari sceneggiatori, se scrivete una storia in cui il protagonista alla fine muore, sappiate che i diritti sono dei sig. Marco, Matteo, Luca e Giovanni.

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