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Chris Hemsworth: il sex symbol australiano incanta in “Thor, The Dark World”

Cresciuto all’ombra del suo fratello minore Liam, Chris Hemsworth sembra aver finalmente trovato la sua strada e nel nuovo film di “Thor” è più bello, muscoloso e talentuoso che mai.
A cura di Simona Saviano
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Vissuto troppo spesso all'ombra del fratello Liam, che vanta un curriculum d'eccezione e una chiacchieratissima storia d'amore con la ex diva Disney Miley Cyrus, il belloccio Chris Hemsworth ha finalmente trovato la sua strada nel firmamento delle stelle ed è pronto a brillare di luce propria. Dopo la sua esperienza in "Thor" nel 2011, sotto la regia di Kenneth Branagh, tornerà presto sugli schermi nel sequel Thor, The Dark World. Il "Dio con il martello" consacra il muscoloso australiano che l'ha interpretato come un attore completo e versatile, dopo tanti ruoli definiti "da blockbuster". Si potrebbe dire che i suoi addominali siano stati un serio "impedimento" alla piena realizzazione cinematografica.

Nel lancio promozionale inglese di "Thor-The Dark World", Hemsworth "piove" letteralmente dal cielo in pieno centro a Londra, alla King's Cross Station e prende la metro, dopo aver chiesto indicazioni come un qualsiasi turista, ad una passeggera che sembra aver gradito lo "spettacolo" della natura rappresentato dal suo fisico palestrato. I due protagonisti della pellicola, Thor e Loki, il Dio del tuono e il fratello invidioso interpretato da Tom Hiddleston erano fino a pochi anni fa attori non molto noti: ma ecco che a distanza di pochi mesi dal lancio del primo film, Hemsworth e Hiddleston sono diventati tra i più contesi del momento.

Dopo il successo di "Rush", l'australiano Chris Hemsworth sembra aver decisamente trovato una sua dimensione nel cinema internazionale, riuscendo a tirare fuori il talento, come ha lui stesso affermato in una recente intervista:

Quando mi rivedo nel primo film mi metto le mani nei capelli. Arrivato sul set la prima volta, in mezzo a quelle scenografie mi sembrava quasi che non ci fosse da recitare. Quante cose ho imparato, poi. Devo molto a Ron Howard, che mi ha dato il ruolo di James Hunt in Rush e che ora mi ha voluto in In the heart of the sea, una sfida in solitaria ispirata a un vero naufragio avvenuto nel 1820. Ero disoccupato da otto mesi quando ho ottenuto il ruolo che ha cambiato la mia vita. Avevano scartato me e scelto invece mio fratello minore Liam, ma poi si sono ricordati di me perché lui era troppo giovane. Ora, al terzo film, Thor è diventato una seconda pelle e credo di potergli regalare ogni sfumatura possibile, compatibilmente con il tipo di film e di sceneggiatura.

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