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Cinema di lusso: in America è già moda, l’Italia ci pensa

Hostess, camerieri, cene pregiate: tutto al cinema durante la proiezione, funzionerà in Italia?
A cura di Ambra Zamuner
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Dal piccolo cinema di quartiere, quello a cui ci si può affezionare, al multisala, il passo è stato breve e doloroso per chi desidera gustarsi un bel film in pace riuscendo a seguire la trama. Cellulari che squillano, persone che commentano, schiamazzi vari, tutto ciò accade ormai abitualmente in ogni sala cinematografica che contiene un numero sproporzionato di persone. L'incubo per i cinefili incalliti però non è finito, un nuovo terrorizzante futuro si staglia di fronte allo spettatore attento: il cinema a cinque stelle, dotato di tutti i comfort possibili, dalla cena elegante (piatti di pesce, fiumi di spumante) alla poltrona con cuscino e pulsante per chiamare il cameriere o la hostess, dai parcheggiatori all'accoglienza con aperitivo e stuzzichini.

Negli Stati Uniti è già un lusso per i più viziati, spendere 29 dollari di biglietto per entrare in uno dei cinema che offrono il servizio, per ora in California, Illinois e Washington. 10mila iscritti, un boom di richieste per chi non può rinunciare nemmeno una sera, o due ore, ad essere coccolato e viziato, magari a discapito del film che viene diligentemente proiettato. Il Gold Class Cinema, inventato dall'australiano Graham Burke proprietario di una famosa catena di sale, ha fatto in fretta il giro del mondo, passando anche da Singapore e dalla Grecia.

Non c'è quindi da stupirsi se l'ultimo episodio della folle corsa al vizio fuoriporta si riscontra a Berlino Ovest, in cui il Film Palast ora è Astor Film Lounge, e propone finger food, parcheggio privato, champagne all'arrivo, e 17 euro solo per l'ingresso. Uno dei Gold Village per l'uscita di Alice in Wonderland ha offerto ai membri per 68 dollari il biglietto d'ingresso e un tea party, con tanto di tortine e cioccolatini. E noi che eravamo preoccupati del 3D, per godere della visione di ultima generazione non si paga meno di 10 euro, quindi facendosi un paio di conti, con sette euro in più salta fuori anche il momento aperitivo, senza nemmeno essere costretti ad andare altrove.

Chissà se gli attori e registi saranno contenti del nuovo pubblico un po’ alticcio e snob dei cinema Gold Class, è davvero il futuro unire momenti conviviali e film, come spesso si fa nei pomeriggi tra amici, in luoghi pubblici come i cinema? Come reagiranno gli altri spettatori, ci prenderà un attacco spastico di nervi, dovremmo avere a che fare con gente che urla “cameriere!” perchè non ha letto che c’è un pulsante da schiacciare…mille interrogativi ancora da sciogliere, mille motivi per spaventarsi.

Ambra Zamuner

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