Cold Case, la CBS cancella anche i delitti irrisolti
Ne parlavamo ieri per via del gran finale di Senza traccia (spostato a questa sera): la CBS negli ultimi due anni sta chiudendo molte delle sue serie di punta. Tra queste l’ultima a gettare la spugna è Cold Case, la serie creata da Meredith Stiehm e prodotta dall’inarrestabile Jerry Bruckheimer, tra i produttori di Prince of Persia con Jake Gyllenhall, che racconta della sezione che, a Philadelphia, si occupa dei casi irrisolti e archiviati.
Della cancellazione si parlava già da un paio di stagioni, ma solo qualche giorno fa è arrivata la conferma dell’esclusione dello show dal palinsesto dell’anno prossimo: tra i motivi dell’esclusione forse il calo degli ascolti, ma soprattutto il grande costo della serie. Che non si basa su effetti speciali, grandi scene d’azione o attori di grido, ma su una solida e infallibile ricostruzione storica delle epoche in cui si sono svolti i delitti.
Flashback ambientati negli anni più disparati – si va dagli anni ’20 fino ai giorni nostri, scenografie elaborate e ricche e soprattutto una straordinaria colonna sonora, composta esclusivamente di brani musicali (con ciò che ne comporta in materia di costi di sfruttamento e diritto d’autore) realizzati nell’anno in cui si svolge il delitto: indimenticabili in questo senso gli episodi “monografici” con canzoni di Bruce Springsteen (il rocker dalla parte dei diritti civili) o uno dedicato al mito del Rocky Horror Picture Show. A dare il giusto tocco intimista alla serie l’interpretazione di Kathryn Morris nel ruolo della detective Lily Rush, donna dolce dietro l’apparenza fredda, sensibile il giusto per scoprire la verità nel passato. Quasi come la Melinda Gordon di Ghost Whisperer, giunto alla quinta stagione e anch’esso cancellato dal network. In attesa che Rai 2 mandi in onda la settima e ultima stagione di Cold Case, si spera solo che la CBS non abbia un problema con le serie “femminili”.
Emanuele Rauco