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Con “Rigor Mortis”, Venezia si popola di vampiri e fantasmi

Siu-ho, ex attore di action movies e cacciatore di vampiri, adesso è una star in declino con la vita a pezzi. In preda allo sconforto, decide di farla finita recandosi in un complesso residenziale che si dice essere infestato dai fantasmi. Qui il suo piano sarà impedito dagli angoscianti “inquilini”.
A cura di Ciro Brandi
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Scientificamente, “Rigor Mortis” è uno dei segni riconoscibili della morte ed è identificata dalla rigidità muscolare del cadavere, causata da una modificazione chimica dei muscoli che si manifesta circa tre ore dopo la morte. La popstar Juno Mak ha colto al balzo lo spunto e ha deciso di debuttare alla regia con questo inquietante horror made in Hong Kong, co-prodotto dal maestro del genere Takashi Shimizu (“The Grudge”). Il film è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli Autori e racconta di Siu-ho, ex attore di action movies e cacciatore di vampiri, che si ritrova a essere una star in declino, separato dalla moglie e alienato da suo figlio. In preda allo sconforto decide di farla finita recandosi nella stanza 2442 di un complesso residenziale che si dice essere infestato dai fantasmi. Ma prima di suicidarsi, Siu-ho viene interrotto dagli altri "inquilini" del palazzo: un maestro esorcista taoista, una casalinga traumatizzata da un tragico passato e un'anziana donna apparentemente buona che ha una bara vuota vistosamente appesa al centro del suo appartamento. Siu-ho, nonostante l’incredulità, si troverà presto spinto nella battaglia della sua vita quando un gruppo di vampiri comincerà a risorgere dal mondo dei morti con intenzioni tutt’altro che amichevoli.

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