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Coronavirus, il film di Elio Germano non uscirà il 27 febbraio: “In questo momento tutto è rinviato”

“Volevo nascondermi”, il film sarebbe dovuto uscire nelle sale giovedì 27 febbraio, è stato rinviato: “Non uscirà giovedì – dice Germano a Che Tempo Che Fa -In questo momento anche i film sono rimandati a data da destinarsi. In Germania sta andando molto bene, di questo siamo molto contenti”.
A cura di Andrea Parrella
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Gli effetti dell'emergenza Coronavirus in Italia stanno pervadendo ogni ambito, dalle scuole agli eventi pubblici e sportivi, agli esercizi pubblici, passando per la Tv e anche per il cinema. In uno studio televisivo vuoto, quello di Che Tempo Che Fa, eccezionalmente in onda a porte chiuse in base alle disposizioni della Regione Lombardia per limitare il rischio contagio, Elio Germano ha presentato il suo ultimo film da protagonista, "Volevo Nascondermi", in cui interpreta il pittore Antonio Ligabue.

Elio Germano annuncia il rinvio dell'uscita del film

Il film, presentato anche al Festival di Berlino, sarebbe dovuto uscire nelle sale giovedì 27 febbraio, ma l'anomalia che sta caratterizzando questi giorni, in cui si sono fermati eventi di ogni tipo nelle regioni interessate dal contagio e dai primi casi di morte per Coronavirus, non ha risparmiato i cinema. E così è lo stesso Elio Germano ad annunciare che la data d'uscita del film è al momento rimandata:

Il film non uscirà giovedì. In questo momento anche i film sono rimandati a data da destinarsi. In Germania sta andando molto bene, di questo siamo molto contenti.

La trama di Volevo nascondermi

Toni, figlio di un’emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere alla solitudine e alla fame. L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura e l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità e per farsi riconoscere e amare dal mondo. “El Tudesc,” come lo chiama la gente è un uomo solo, rachitico, deriso, ma diventa il pittore immaginifico che dipinge il suo mondo fantastico di tigri, gorilla e giaguari, stando sulla sponda del Po. Sopraffatto da un regime che vuole nascondere i diversi, viene richiuso in manicomio. Anche lì  dipinge, soprattutto se stesso. L’uscita dall’Ospedale psichiatrico è il punto di svolta per un riscatto personale e la fama gli consentirà di ostentare un raggiunto benessere e aprire il suo sguardo alla vita e ai sentimenti che aveva sempre represso.

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