Curiosità “Biancaneve e i sette nani”: la Principessa fu ispirata a Betty Boop e Ginger Rogers
“Biancaneve e i sette nani”, il primo lungometraggio d’animazione della Walt Disney Productions, usciva nel 1937, diretto da David Hand. Il film, tratto dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm, racconta la storia della giovane Biancaneve che, dopo la morte dei genitori, vive in un castello con la Regina, sua matrigna. La donna però è perfida e gelosa di lei e ogni giorno chiede al suo Specchio Magico chi è la più bella del reame. Quando questi, un giorno, le dice che la più bella è proprio Biancaneve, accecata dalla rabbia la matrigna ordina al cacciatore di ucciderla e portarle, come prova, il suo cuore. L’uomo non riesce a farle del male e porta alla Regina il cuore di un cervo. Nel frattempo, Biancaneve trova rifugio in una casetta abitata da sette nani che lavorano in una miniera vicina. La Regina, però, scoprirà l’inganno e, dopo essersi trasformata in un’anziana signora, offrirà alla giovane una mela avvelenata che la farà cadere in un sonno mortale. Solo il bacio di un principe innamorato potrà riportarla in vita. Il successo al box office fu clamoroso e l’avrete visto decine di volte, ma ci sono ancora 5 curiosità che forse non sapevate.
1. I tratti di Betty Boop e Ginger Rogers
Per i tratti di Biancaneve, i disegnatori Joe Grant e Albert Hurter s’ispirarono alla già famosa Betty Boop, nata all’inizio degli anni ’30 e già protagonista di alcuni film d’animazione e di una serie a fumetti. Tuttavia, a Walt Disney il personaggio non piacque perché lo voleva più reale e meno “fumettoso”. Così i due presero come modello i tratti della straordinaria attrice Ginger Rogers che, all’epoca, aveva già girato 37 film. Per le guance paffute, invece, si basarono su quelle della baby star Shirley Temple.
2. I tre tentativi originari per uccidere Biancaneve
Nella fiaba originale, la Regina attua tre tentativi per uccidere Biancaneve: con un pettine avvelenato; con una cintura strettissima invita che le avrebbe fatto mancare il respiro e con la famosa mela avvelenata. Walt Disney volle mantenere solo l’ultimo per non appesantire e rendere troppo macabro il racconto.
3. I nomi dei Sette Nani inventati da Walt Disney
I nomi dei Sette Nani – Dotto, Brontolo, Eolo, Pisolo, Gongolo, Mammolo e Cucciolo – nella fiaba originale non sono mai specificati. Disney, invece, volle renderli comprimari funzionali al racconto e fu una scelta molto azzeccata dato che, con gli anni, sono diventati tra i personaggi più amati di sempre.
4. Per la Regina il look di Helen Gahagan e i tratti di Joan Crawford
Per il look della Regina Cattiva, i disegnatori s’ispirarono all’attrice Helen Gahagan nel film “She”(1935), diretto da Lansing C. Holden e Irving Pichel. Per i lineamenti, invece, si basarono su quelli dell’icona del cinema Joan Crawford. Nel film, il nome della Regina, Grimilde, non viene mai pronunciato, infatti lo è solo nei fumetti mentre nella fiaba originale.
5. L'Oscar speciale e i sette più piccoli
Per “Biancaneve e i Sette Nani”, Walt Disney ricevette un Oscar speciale a grandezza naturale, accompagnato da sette statuette più piccole. A consegnarglielo fu la piccola star Shirley Temple.