Curiosità “Io & Marilyn”: Pieraccioni si chiama Gualtiero Marchesi, come il compianto chef
“Io & Marilyn”, il nono film da regista e interprete di Leonardo Pieraccioni sbarcò nelle sale nel 2009. La storia si svolge a Firenze e qui, durante una seduta spiritica tra amici, fu richiamato lo spirito della mitica Marilyn Monroe. Ed è così che Gualtiero, un manutentore di piscine, se la ritrova in casa. La può vedere solo lui, parlarci solo lui e ai carabinieri chiamati quando ancora credeva che fosse una ladra, non resta che pensare che lui sia un pazzo o solo uno che ha bevuto troppo. A rincuorarlo ci pensa Arnolfo, un tipo eccentrico che gli confida che aveva avuto in casa Hitler. Col tempo, Gualtiero ne approfitta per chiedere a Marilyn dei consigli su come riconquistare la sua ex-moglie, Ramona, che lo ha lasciato per andare a vivere, con la loro figlia, in un circo con Pasquale, un domatore napoletano. Il film è stato un grande successo ma ci sono 5 curiosità che dovete sapere.
1. Pieraccioni volle chiamarsi Gualtiero Marchesi
Pieraccioni, nel film, si chiama Gualtiero Marchesi, proprio come il compianto chef scomparso lo scorso 25 dicembre. Prima di girare il film, il regista gli aveva chiesto il permesso, aggiungendo che se non gliel’avesse concesso avrebbe scelto quello di Gianfranco Vissani.
2. Suzie Kennedy, una sosia di Marilyn molto nota
Suzie Kennedy, l’attrice che interpreta il ruolo di Marilyn, prima di girare il film con Pieraccioni, ha già impersonato la diva in parecchi eventi e spot (Pepsi, Guinness, Iberia Airlines) e anche nel documentario “Who Killed Marilyn Monroe”, del 2003, diretto da Michael Waterhouse e nel film tv “JFK – Seven Days that Made a President”, del 2013. Il regista toscano l’ha trovata digitando semplicemente “sosia di Marilyn” in un motore di ricerca.
3. Le location
Le riprese del film si sono svolte a Firenze e Roma; la scena finale è stata invece girata a Piombino.
4. Biagio Izzo in crisi per la tinta nera
Pieraccioni ha messo in crisi Biagio Izzo perchè lo ha costretto a tingersi i capelli di nero per il ruolo di Pasquale, il domatore del circo. La cosa più strana è che suo figlio, che all’epoca aveva due anni, non lo riconosceva e, puntualmente appena lo vedeva scappava piangendo.
5. Barbara Tabita senza controfigura nella scena dei coltelli
Barbara Tabita ha dichiarato che nella scena del lancio dei coltelli non ha usato la controfigura. L’attrice ha detto che è stata l’emozione più forte della sua vita anche se sentirsi le lame a pochi centimetri dal viso e dal corpo è una sensazione che non ripeterebbe. Per farle coraggio, anche Pieraccioni e il produttore esecutivo, Alessandro Calosci, si sono sottoposti alla stessa tortura.