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Daniel Radcliffe : “Harry Potter è stata la causa del mio alcolismo”

In una lunga intervista rilasciata a BBC Radio 4, Daniel Radcliffe racconta il suo passato segnato da problemi con l’alcol. Per l’attore britannico, oggi 30enne, è stato difficile gestire la notorietà arrivata a soli 10 anni, con il ruolo di Harry Potter. Un personaggio che non è mai riuscito a scrollarsi da dosso e che ha lasciato molti dubbi sul suo futuro. Così ha iniziato a bere: “Per tutti ero Harry Potter che si ubriacava in un bar”. Nel frattempo il teatro Old Vic di Londra ha sospeso le ultime date dello spettacolo in cui Radcliffe è protagonista, Endgame, a causa dell’emergenza coronavirus.
A cura di Giulia Turco
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Un film e un personaggio iconico, che ha conquistato un'intera generazione. Harry Potter resta una delle pellicole più amate in tutto il mondo e in Italia. In occasione dell'emergenza coronavirus che tiene chiusi milioni di italiani nelle proprie case, Italia1 ha pensato ad una programmazione speciale che ripropone l'intera saga in tv, a partire dal 16 marzo. Un successo che il protagonista, Daniel Radcliffe, fatica a scrollarsi di dosso e che negli anni lo ha portato a rifugiarsi nell'alcolismo. L'attore britannico, oggi 30enne, non beve dal 2010 e ha raccontato in un'intervista a BBC Radio 4 il periodo più buio degli ultimi anni.

I dubbi sul futuro e i problemi con l'alcol

In parte la causa è stata "il panico", racconta l'attore, scritturato per il ruolo di Harry Potter ad appena 10 anni. Una lunga avventura che ha lasciato davanti a sé un grande punto interrogativo: "Se non fosse per Harry Potter sarei riuscito a diventare un attore? E oggi, le parti che mi vengono offerte mi arrivano perché sono stato Harry Potter o perché sono bravo?", si chiede.

Stava finendo l'avventura e non ero sicuro di cosa avrei fatto dopo(…). Non ero a mio agio con me stesso, o con la versione sobria di me. Così bevevo. Se uscivo e mi ubriacavo la gente mi guardava con interesse e curiosità, perché non ero semplicemente una persona brulla, ero pur sempre il ragazzo di Harry Potter. Non mi piaceva essere osservato in quel modo, così bevevo di più, mi ubriacavo ancora. Per alcuni anni sono andato avanti così.

L'aiuto dei genitori e del teatro

L'alcolismo, ammette Daniel Radcliffe, ha segnato diverse generazioni della sua famiglia, ma è grazie all'aiuto dei suoi genitori che alla fine è riuscito ad uscirne. Sono serviti "tempo e più di un tentativo", spiega. "Ho incontrato persone meravigliose che mi hanno aiutato, altri attori che mi hanno dato consigli importanti, – confessa – Bere non mi manca. Quando penso al caos che era la mia vita allora, sono felice di stare meglio". In questo percorso il teatro e Londra lo hanno aiutato moltissimo, mentre l'idea di vivere a Los Angeles lo faceva sentire stretto.

Alla fine devi farti delle domande esistenziali: cosa vuoi dalla vita? Ho capito che la mia passione è fare l’attore, che l’avrei fatto anche senza fama e senza soldi. Così vado avanti.

Si ferma Endgame con Daniel Radcliffe

Anche Daniel Radcliffe è tra gli attori costretti a prendere una pausa dalla recitazione, per via dello stop imposto dall'emergenza coronavirus. Come riporta il sito della Bbc infatti, il teatro Old Vic di Londra ha annunciato "con grande tristezza" di dover annullare le ultime due settimane di programmazione di "Endgame", la commedia ispirata all'omonimo romanzo di Samuel Beckett, di cui Radcliffe è protagonista. Iniziato con le prime date a gennaio, lo spettacolo sarebbe dovuto andare in scena fino al 28 marzo. Si tratta della prima produzione londinese ad essere cancellata sulla scia della pandemia di coronavirus. L'Old Vic Theatre ha fatto sapere che "sta diventando sempre più impraticabile sostenere affar come al solito nel nostro teatro".

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