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Dario Argento, delusione amara per il suo thriller Giallo, uscirà solo in dvd

Girato due anni fa con un premio oscar come protagonista, il thriller Giallo di Dario Argento uscirà solo in home video.
A cura di Ambra Zamuner
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Costato 14 milioni di dollari di cui dodici, conoscendo Argento e le sue scelte scenografiche, spesi solo per pagare il cachet ad Adrien Brody, Giallo è l'ultimo thriller diretto da Dario Argento nell'anno 2009. Il film fu presentato al festival del cinema di Edimburgo e da allora stava ancora aspettando una degna distribuzione. Per scegliere il cast il regista italiano si è fidato delle conoscenze e degli ex compagni di set di Roman Polanski, ancora influente agli incassi. Adrien Brody lavorò con lui nel film Il Pianista e Emanuelle Seigner, che ha una parte secondaria in Giallo, è la sua moglie attuale.

Le riprese si sono svolte a Torino, scenario preferito del regista, nell'estate del 2008, la trama si basa sulla storia di un rapimento su cui indaga un ispettore (Brody), rivela il rapporto fra due sorelle e indugia su un misterioso "uomo giallo"che sembra essere il ricercato carceriere in fuga. Forse poco convincente come prodotto, forse il pubblico non ha potuto godere a pieno del nuovo lavoro di Argento, proprio perchè in primis ci hanno creduto poco i distributori italiani. Tant'è che Giallo uscirà subito in dvd, si ritorna ai vecchi fasti dell'horror, gli appassionati dovranno cercarlo in commercio.

I dati alla mano parlano chiaro, gli ultimi film del maestro dell'horror non hanno fatto furore ai botteghini, nello specifico hanno deluso sia Il Cartaio, del 2004, che La terza madre che ha visto il ritorno come protagonista della impertinente e sfacciatella figlia Asia. Spiace dirlo, ma la loro vicinanza cinematografica non porta mai fortuna ai film di suo padre, Il fantasma dell'opera e La sindrome di Stendhal ne sono un chiaro esempio. Eppure erano solo gli anni settanta, quando nessuno era più grande a rendere i film di serie b, delle pellicole di serie A come Dario Argento.

Il trittico dello spavento, come mi piace chiamarlo, L'uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio tutti usciti uno di seguito all'altro sono il trionfo dell'orrore di qualità, senza dimenticare Profondo Rosso, Suspiria e Phenomena dove la colonna sonora dei Goblin e di Claudio Simonetti ha talmente preso importanza nella trama e nel racconto filmico da essere apprezzata e riascoltata dal pubblico anche fino ai giorni nostri. Chissà se è già il momento di scrivere R.I.P sulla carriera cinematografica del master of horror, presto apparirà nel macina ascolti Tutti pazzi per amore 2, forse è davvero la fine.

Ambra Zamuner

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