Darren Aronofsky dirige Natalie Portman in Black Swan
Sono finite a gennaio le riprese di Black Swan il nuovo cupo film di Darren Aronofsky che racconta la storia di una compagnia di balletto newyorkese in cui Natalie Portman interpreta Nina una ballerina scelta per interpretare il celebre Lago dei Cigni. La parte consiste nell'interpretare il lato puro e bianco del cigno in contrapposizione a quello oscuro e nero, con il quale non poche saranno le difficoltà quando l'antagonista di Nina, Lily cercherà di metterle i bastoni fra le ruote. Le due entrano talmente in conflitto da confondersi una con l'altra… e per il resto dovremo aspettare di vedere il film completo.
Intanto, il blog Scriptshadow ha già pubblicato un'anticipazione ghiotta per i maniaci del gossip "Ci sarà una scena di sesso fra la Portman e la Kunis, e sarà tutt'altro che innocente" come previsto la notizia si è diffusa a macchia d'olio e ha fatto una gran bella pubblicità preventiva scatenando la curiosità del web (ma scandalizzano ancora queste cose?) Natalie Portman e Mila Kunis (Codice Genesi) avranno il loro bel da fare quindi, fisicamente e recitativamente. Ci aspetta un nuovo lavoro mentale, sull'immaginario ovattato che tanto bene il regista sa concepire?
Darren Aronofsky è uno di quelli che ad entrare nella mente delle persone ci sguazza come un bambino in un negozio di caramelle. Lo aveva fatto con Pi Greco- Il teorema del delirio film a basso costo scioccante e brillante in cui portava un matematico all'autodistruzione ossessiva da formule con le quali tentava di spiegare l'esistenza di ogni cosa, con il suo assoluto capolavoro Requiem for a Dream (con Jared Leto e Jennifer Connelly) dove lo sballo da stupefacenti regnava sovrano, ma nascondeva una feroce critica alla mediocrità televisiva con un montaggio e una regia magistrali. Nel 2006 allucinò tutti con The Fountain-L'albero della vita scritturando Hugh Jackman e la moglie Rachel Weisz come coppia da inserire in una trama sofferente, costellata di cosmologia impressionante e filosofia new age.
Anche se sembra così concentrato sui temi principali tanto da perdere quasi se stesso, Aronofsky rimane un sentimentale. Dal primo lavoro non ha mai cambiato collaboratori per quanto riguarda le colonne sonore l'infinito talento Clint Mansell lo ha sempre accompagnato, lo stesso vale per il direttore della fotografia Matthew Libatique (che fece un lavoro eccelso soprattutto in The Fountain) questo forse il motivo per il quale decise di rilanciare la carriera di Rourke in The Wrestler suo ultimo film, premiato con il Leone d'Oro a Venezia. In un'intervista l'attore svelò che Aronofsky accettò di lavorare con lui solo se si fosse messo in quadro con gli orari senza fare scenate da star in conflitto. O mangi questa minestra o salti dalla finestra praticamente, e sappiamo tutti com'è andata a finire.
Ambra Zamuner