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David Cronenberg torna alla regia dopo 7 anni: “Non ci sentivo più”

Il regista torna con un remake di Crime of the future, suo film del 1970. Inattivo dal 2014, Cronenberg ha spiegato che la ragione del suo stop è dipesa dai problemi di sordità che lo hanno afflitto e che ha superato grazie alla tecnologia. Sul futuro del cinema è drastico: “È morto, scomparirà o resterà di nicchia”.
A cura di Andrea Parrella
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David Cronenberg torna alla regia. Dopo un lungo silenzio dall'ultimo lungometraggio diretto nel 2014, Maps of the stars, il regista di Toronto si rivedere con il remake di un suo classico degli anni 70, Crimes of the future, con Léa Seydoux, Kristen Stewart, Scott Speedman e Viggo Mortensen.

Cronenberg e i problemi di sordità

Cronenberg ha parlato di questa sua lunga pausa in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui ha spiegato la situazione in cui ha vissuto negli ultimi 7 anni in relazione ai suoi problemi di udito, alleviati grazie all'ausilio della tecnologia: "Non ci sentivo più, senza l’aiuto di una tecnologia appropriata la mia carriera sarebbe cessata: questo apparecchio elettronico ha un computer mille volte superiore a quelli che controllano le emissioni di anidride carbonica nello spazio".

"Il cinema non ha futuro"

Cronenberg, 78 anni compiuti lo scorso marzo, ammette di non avere una visione generale del suo cinema e si dice estremamente pessimista rispetto al futuro di questa arte, che definisce senza se e senza ma "morta. Scomparirà, resterà di nicchia. I Festival saranno gli unici luoghi in cui seguire i film in maniera tradizionale. Non vado in una sala da molti anni". Eppure nella sua lettura priva di mezze misure, il regista di History of violence e La promessa dell'assassino, specifica di non guardare al futuro del cinema con fare nostalgico, anzi. Ritiene infatti che il progresso tecnologico abbia resto l'esperienza stessa del fare film qualcosa di esaltante e superiore:

"Non ho alcuna nostalgia. Quando sento Spielberg elogiare come si faceva cinema una volta… Per me era terribile, il digitale è così superiore. Le macchine per scrivere le odio rispetto all’elaborazione su un software. Abbiamo tv di ottima qualità che ci consentono di vedere film a casa. Netflix è vero cinema, una buona alternativa e con lo streaming ha imposto un cambiamento radicale, accelerato dalla pandemia"

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