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Doris Day è morta a 97 anni, addio all’attrice e cantante che fu la “fidanzata d’America”

A 97 anni si è spenta una delle ultime star della Hollywood dei tempi d’oro, popolarissima negli anni 50 e 60. Doris Day fu interprete memorabile in “L’uomo che sapeva troppo” di Alfred Hitchcock e nelle commedie rosa “Il letto racconta…”, Amore, ritorna!” e “Non mandarmi fiori” con Rock Hudson.
A cura di Valeria Morini
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Addio a Doris Day, la "fidanzata d'America" popolarissima negli anni 50 e 60. L'attrice e cantante, come riferisce la sua fondazione, è deceduta all'età di 97 anni. Bionda esuberante molto amata negli Stati Uniti, perfetta attrice di commedie rosa ma anche brava nei ruoli drammatici (straordinaria in "L'uomo che sapeva troppo" di Alfred Hitchcock), ricevette una nomination agli Oscar, un Golden Globe e un Grammy Award. Negli ultimi anni viveva in un ranch, dove si dedicava ai diritti degli animali con la Doris Day Animal League.

La carriera come attrice e cantante

Nata in un sobborgo di Cincinnati (Ohio), disse addio a una carriera di ballerina professionista per un incidente stradale. Nella convalescenza prese lezioni di canto e affinò la sua splendida voce: iniziò così una carriera di cantante prendendo il nome d'arte di Doris Day (al posto di Doris Mary Anne Kappelhoff). La hit "Sentimental Journey" divenne un inno per le truppe americane in guerra. Parallelamente al successo come vocalist, avviò una sua carriera cinematografica a partire da "Amore sotto coperta". Fu poi in "Chimere" con Lauren Bacall e Kirk Douglas (liberamente ispirato al jazzista Bix Beiderbecke, lo stesso cui Pupi Avati dedicherà un biopic), "Tè per due", "La ninna nanna di Broadway". Fu una straordinaria Calamity Jane nel western/comedy/musical "Non sparare, baciami!".

Grande interprete per Hitchcock

Tra le sue migliori interpretazioni si ricordano "Amami o lasciami" di Charles Vidor, dove sostituì Ava Gardner nel ruolo della cantante Ruth Etting. Soprattutto, fu un'ottima scelta per il ruolo da protagonista di "L'uomo che sapeva troppo", il classico hitchcockiano del 1956. Madre alla ricerca del figlio rapito, al fianco di James Stewart, nel celebre giallo regala più di una sequenza cult, in primis quella in cui offre un'interpretazione da brividi della canzone "Whatever Will Be, Will Be (Que Sera Sera)", premiata con l'Oscar.

Le commedie cult con Rock Hudson

Doris Day resta però legata principalmente a un ciclo di commedie rosa, da "Il tunnel dell’amore" a " Il visone sulla pelle", e soprattutto alla trilogia "Il letto racconta…" (1959, per cui fu candidata agli Oscar), "Amore, ritorna!" (1961) e "Non mandarmi fiori" (1964), al fianco del fascinoso Rock Hudson e con Tony Randall in veste di comprimario. Un trittico indimenticabile sulla "battaglia tra sessi" cui ha reso omaggio in anni più recenti il film "Abbasso l'amore" con René Zellweger e Ewan McGregor. Successivamente, rinunciò al ruolo di Mrs Robinson in "Il laureato" (andato ad Anne Bancroft) e nel 1968, a quarantasei anni, si ritirò dalle scene cinematografiche per dedicarsi alla fortunata serie tv "The Doris Day Show" (1968-1973), suo ultimo impegno recitativo. Nel 2008 le è stato assegnato il Grammy Award alla carriera.

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