È morto Giulio Questi, regista provocatore amato da Tarantino
È morto Giulio Questi, regista di culto, partigiano e scrittore, è deceduto nel sonno la notte scorsa, all'età di 90 anni. Fa il suo esordio alla regia nel 1961 firmando un episodio del film "Le italiane e l'amore", l'anno seguente dirige "Universo di notte" poi "Nudi per vivere", "Amari pericolosi". Nel 1967 dirige "Se sei vivo spara", spaghetti western con scene violentissime che fu sequestrato e pesantemente tagliato, verrà riproposto nel 1975 con il titolo di Oro Hondo, con alcune sequenze parzialmente reintegrate. Quentin Tarantino ha citato proprio questo film nella sequenza della resurrezione di Uma Thurman in "Kill Bill vol.2".
Nel 1968 dirige "La morte ha fatto l'uovo", un giallo ambientato in un allevamento di polli, critica al consumismo sfrenato che presenta anche in questo caso scene cruente, come quelle che mostrano un pollo senza le gambe. Nel 1972 dirge "Arcana", una storia di meridionali ambientata a Milano, sarà il suo ultimo film. Si dedicherà alla televisione, mentre dal 2003 al 2007 realizza sette cortometraggi usciti nel 2008 in un doppio DVD dal titolo "By Giulio Questi", tutti realizzati autonomamente con lui come unico attore. Importanti gli incontri che hanno dato il via alla sua originale carriera: Valerio Zurlini, Francesco Rosi, Federico Fellini.
Nel 2014 esordì anche nella scrittura raccontandosi in "Uomini e Comandanti": 15 racconti dove la lotta armata viene demitizzata, incentrando tutto non sulla lotta e sull'eroismo degli ideali ma sulle materialità più impellenti, come la fame, il sonno, il desiderio sessuale. Del cinema italiano di oggi, disse:
Lo trovo raramente interessante. È fatto tutto di filmetti e mai da qualche maledetta idea, un qualche film che esplode, provoca. I film sui rapporti sentimentali sostituiscono la letteratura. Preferisco allora leggere un libro.