È morto il padre di Mel Gibson: contestato per le tendenze complottiste e antisemite, aveva 101 anni
È morto l’11 maggio scorso a 101 anni Hutton Gibson, padre dell'attore e regista Mel Gibson. Estremista cattolico, era stato fortemente contestato per le tendenze antisemite e per le tesi complottiste. Finì nell’occhio del ciclone nel 2004 quando, a proposito dell’Olocausto, dichiarò: “È tutto, forse non proprio tutto, una finzione. Ma per la maggior parte lo è”. Il decesso è avvenuto mentre l’uomo era ricoverato presso il Los Robles Hospital and Medical Center a Thousand Oaks, in California. La famiglia non ha reso nota la scomparsa tanto che la stampa americana ha appreso la notizia della morte consultando un database all'interno del quale era stata registrata la scomparsa. Hutton Gibson era finito più volte al centro di aspre polemiche per le tendenze antisemite e complottiste, e per la sua posizione aspramente critica nei confronti della chiesa moderna.
Aveva definito il Papa un “baciatore del Corano”
Veterano della Seconda Guerra Mondiale e cattolico ultratradizionalista, il padre del regista de La passione di Cristo aveva assunto posizioni spesso aspre nei confronti della chiesa moderna. Emblematico il momento in cui aveva negato la legittimità del pontificato di Papa Giovanni Paolo II, definendo il pontefice un “baciatore del Corano”. In un'altra occasione, aveva sostenuto che il Concilio Vaticano II fosse stato “un complotto massonico appoggiato dagli ebrei" e aveva definito l'arcivescovo tradizionalista Marcel Lefebvre un "compromesso".Tali posizioni gli avevano fatto guadagnare il soprannome di "Papa Gibson".
Le teorie sull’Olocausto e l’11 settembre
Particolarmente discusse le opinioni manifestate da Gibson senior a proposito dell’Olocausto e delle stragi dell’11 settembre negli Stati Uniti. Nel 2003, mentre il popolare figlio girava il film La passione di Cristo, aveva rilasciato una controversa intervista al New York Times nel corso della quale si era detto convinto che gli aerei che si erano schiantati contro il World Trade Center l’11 settembre del 2001 fossero stati controllati a distanza – senza specificare chi e perché li avesse diretti contro gli obiettivi designati – e che il numero di ebrei uccisi nell’Olocausto fosse in realtà sovradimensionato rispetto ai numeri reali. Nel 2004, a una settimana dall’uscita del film The Passion, si spinse fino a dichiarare che le testimonianze e i racconti sull'Olocausto non rispondessero al vero: “È tutto, forse non proprio tutto, una finzione. Ma per la maggior parte lo è”.