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È morto Paul Almond, il regista di “Seven Up”

Il cinema piange il regista autore del capolavoro “Seven Up!”, un documentario per la tv che descrisse la società degli anni ’60 intervistando un gruppo di ragazzi inglesi di diverse classi sociali, rivelando tutto su di loro.
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Il cinema piange Paul Almond, regista canadese autore di "Seven Up", il grande capolavoro che indagò la società degli anni '60. Il regista muore all'età di 83 anni dopo complicazioni dovute ad un recente infarto. Sarà ricordato soprattutto per il suo lavoro documentaristico, realizzato per la televisione nel 1964 della durata di 40 minuti. Una produzione in bianco e nero che poneva 14 ragazzini inglesi, 10 uomini e 4 donne  di diverse classi socio-economiche ponendo loro domande su famiglia, religione, class, felicità, religione amore e i loro desideri e le aspettative una volta adulti. Dopo il documentario nasce la serie "Up", una iniziativa di uno dei ricercatori che avevano collaborato al film originale, seguendo i protagonisti fino alla mezza età ogni 7 anni. Vennero quindi prodotti dei sequel con gli stessi ragazzi, prima a 14 anni poi a 21 e nel 2012 è stato realizzato 56 Up, dove i protagonisti ormai adulti parlavano di lavoro, di matrimonio e di paternità.

Ha scritto e diretto una trilogia "mistica": "Isabel" (1968), "The Act of the Heart" (1970) e "Journey" (1972), interpretati dalla sua seconda moglie Genevieve Bujold, con la quale è stato sposato dal 1967 al 1973. Diresse Sean Connery nella versione televisiva di "Macbeth" per la tv canadese oltre ad alcuni episodi di "Alfred Hitchcock presenta". Paul Almond si era ritirato nel 2003 e viveva a Malibu, in California.

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