Escher – Viaggio nell’infinito: trama, trailer e curiosità del documentario di Robin Lutz
Data di uscita: 5 novembre 2019
Durata: 81 minuti
Nazione: Olanda
Genere: Documentario
Distribuzione: Feltrinelli Real Cinema e Wanted Cinema
Regia: Robin Lutz
Robin Lutz è il regista di Escher – Viaggio nell’infinito, uno straordinario documentario che ci porterà nella vita e nell’arte fenomenale di Maurits Cornelis Escher (1989 – 1972), il grande incisore e grafico olandese. L’artista è celebre per aver sovvertito, con le sue opera, le regole del piano e dello spazio, andando oltre la bidimensionalità, creando giochi di volume e prospettive a dir poco estreme. Il documentario è prodotto da Robin Lutz AV Producties e sarà distribuito in Italia da Feltrinelli Real Cinema e Wanted cinema dal prossimo 5 novembre 2019.
Escher, fonte d’ispirazione di fumettisti e registi
L’opera arriva a 47 anni dalla morte di Escher ed è basata su più di 1000 lettere, diverse lezioni e una miriade di appunti che l’artista ha scritto in tutta la sua vita. Lutz ci porta anche nei suoi luoghi, quelli che gli sono serviti anche come fonte d’ispirazione per le sue costruzioni impossibili, tra cui spiccano Ascendente e Discendente, Relatività, Cielo e Acqua e Rettili. Il docufilm ci mostra come il suo lavoro e le sue opere siano ancora fonte d’ispirazione per fumettisti, pittori, per pubblicità e anche film.
Le dimensioni dell’infinito catturate nelle sue opere
Escher è sempre stato affascinato dal vuoto cosmico, dalle diverse dimensioni dell’infinito che riesce a ricondurre nelle sue opere, catturando l’occhio umano e portandolo in un viaggio onirico. Per questi motivi è molto amato anche dagli scienziati, dai matematici e dai fisici, anche perché nelle sue opere la matematica e le forme geometriche sono quasi sempre presenti. Infatti, il matematico britannico Sir Roger Penrose, gli ha fornito le idee per alcune delle sue stampe di fama mondiale, ma nel documentario ci sono anche i ricordi di due dei suoi figli, George e Jan e del musicista Graham Nash, che parla della riscoperta di Escher negli anni ’70.
Il supporto della Fondazione Escher
Per realizzare questa fantastica opera, Robin Lutz – autore anche della sceneggiatura con Marijnke de Jong e curatore della fotografia – ha collaborato direttamente con la Fondazione Escher, detentrice di tutti i diritti delle opere illustrate dell’artista. Il regista ha potuto così effettuare un viaggio a 360 gradi nella figura dell’artista, facendo del punto di vista della telecamera quello di Escher stesso. Un documentario davvero imperdibile.