Fan in delirio per “Hunger Games”, red carpet davvero “infuocato” (VIDEO)
Chi urlava, chi piangeva, chi si sentiva male e quasi tutti, erano in attesa di vedere i loro idoli dalle 7 del mattino. Chiedi chi erano i Beatles? Le scene di fanatismo alle quali abbiamo assistito ieri al Festival del Film di Roma somigliano tanto a quelle degli anni ’60 per i FabFour. Ma siamo nel 2013 e il fanatismo adesso corre sui social, rapidissimo, esplosivo e worldwide. La prima première italiana veicolata dai network via web che si ricordi è stata sempre qui, nella capitale nel 2011 con "High School Musical 3", ma quel ricordo è stato spazzato via dalla folla in delirio per il red carpet di “Hunger Games: la Ragazza di Fuoco”, megaevento dell’anno, il più desiderato dalle fandome di tutto il mondo in gran parte femminili. Tutte adolescenti che hanno trovato in Katniss Everdeen, personaggio che hanno iniziato ad amare attraverso i best-sellers scritti da Suzanne Collins, un idolo assoluto, il simbolo della ribellione, della libertà, della giustizia e di tutti quegli ideali in cui è così più facile credere ad una certa età.
Ma non le paragonate alla Directioners: per loro "Hunger Games" è un esempio di vita, ben altra roba rispetto ai bei faccini di una boyband. Men che meno vogliono saperne della saga rivale, “Twilight”: “Quella è soltanto una storia d’amore” precisano, “questa è invece la storia di una rivoluzione”. Non fa una piega, soprattutto sapendo che il volto di questa rivoluzione è quello angelico e fiero al contempo di Jennifer Lawrence, premio Oscar per “Il lato Positivo”, ma che prima di darsi alle saghe fantasy (ricordiamo, è anche in “X-Men”) ha esordito con due titoli tostissimi come “The Burning Plain” e l’ancora più crudo “Un gelido inverno”. Che non sarebbe stata una bionda qualsiasi lo abbiamo sempre saputo, ma forse nessuno immaginava che sarebbe diventata addirittura un idolo generazionale. Ed è proprio così: i suoi fan hanno twittato ossessivamente, nei giorni precedenti alla prima, #LaRagazzaDiFuocoRoma per vincere 20 ambitissimi biglietti per assistere al film e percorrere lo stesso red carpet della loro eroina. Li abbiamo visti sfilare semisvenuti, sostenuti dagli uomini della sicurezza un po’ perplessi: ma chi sarà mai questa? Di eroi romanzeschi poi trasposti sul grande schermo ne è piena la storia del cinema e della letteratura, ma Katniss è arrivata proprio nel pieno dell’esplosione social, di Twitter, di Facebook, luoghi virtuali che danno vita a comunità tutt’altro che evanescenti. E infatti, in carne e ossa, si sono ritrovati tutti qui animando un evento di cui non si ricordano eguali ad un Festival.
In fondo, questo esercito di fan non faceva che brandire un libro con la speranza di farselo autografare, ed in più hanno aspettato ore ed ore una ragazza quasi della loro età, e non un divo da copertina qualunque. Sul tappeto rosso hanno sfilato anche i rivali in amore nel film Liam Hemsworth e Josh Hutcherson, che potremmo sbrigativamente rendere come quello bello e quello simpatico. Eppure, tanto innamorate del dolce personaggio di Peeta, le orde urlanti invocavano Josh. Vogliamo ancora dire che questa generazione di cosiddetti nativi digitali non legge, non scrive e passa il proprio tempo a chattare e a scattarsi fotografie? Qui abbiamo visto delle lettrici pronte a tutto pur di incontrare per un solo secondo la loro eroina, di fuoco sì, ma comunque una ragazza, sulla quale pesa il destino di un mondo ingiusto, e non una semplice decisione amorosa. Per quel che mi riguarda, mi sono affezionata a loro dopo dieci minuti, e come tutti ho provato dispiacere per la fuga verso l’unica intervista che ha concesso la Lawrence, schizzata direttamente alla fine del red carpet senza dare possibilità di farsi vedere dal suo pubblico in delirio. “Andremo comunque a vedere il film” racconta una ragazza un po’ delusa “perché la amiamo tanto lo stesso”. Farsi contagiare da un teen spirit così appassionato può far bene non soltanto ai botteghini, ma anche a chi l’ha smarrito qualche red carpet fa.
Go #GirlsOnFire go!