“Fanc**o Netflix”, Helen Mirren e le star contro il colosso di film in streaming
A Hollywood l'atmosfera inizia a scaldarsi in merito alla questione Netflix. Il colosso dello streaming è sempre più potente e rischia di mettere davvero in difficoltà la diffusione del cinema nella sala cinematografica, tanto che l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l'ente che organizza gli Oscar, sembra pronta a mettere un limite ai film prodotti dai servizi in streaming. L'idea di alcuni membri dell'Academy è adottare nuove regole che includano nelle nomination soltanto i film usciti in sala.
Helen Mirren si scaglia contro Netflix
Rischia così di scatenarsi un braccio di ferro simile a quello che abbiamo visto nell'ultimo anno con il Festival di Cannes, che ancora non accetta i film Netflix in concorso (sebbene ci siano negoziati in corso). E le star come la pensano? Fa specie la reazione di una decana della settima arte come Helen Mirren, che al CinemaCon (convention annuale degli esercenti, a Las Vegas dal 1 al 4 aprile) ha parlato così: "Amo Netflix, ma fan**lo Netflix! Non c’è niente come sedersi al cinema”. Già nel 2017, sempre al CinemaCon, il presidente della Sony Pictures, Tom Rothman, si scagliò contro la celebre piattaforma con toni decisamente coloriti ("Netflix ‘sto c***o!"). Recentemente, è stato Steven Spielberg a guidare la protesta, chiedendo all'Academy, di cui lui stesso fa parte, di escludere i film in streaming dalle nomination. E già due anni fa fu Quentin Tarantino a criticare questo tipo di fruizione, ritenendola troppo dispersiva: "Su Netflix guardate qualcosa per dieci minuti, e poi magari nel frattempo fate altre cose, finché a un certo punto vi dite “Nah, questo non mi sta piacendo granché” e allora passate ad altro. È a questo punto che siamo giunti".
Il Dipartimento di Giustizia americano contro gli Oscar
La strada che l'Academy sembra essere intenzionata a percorrere, però, è in salita. Le voci su un'esclusione dei film in streaming dagli Oscar hanno provocato l'intervento del Dipartimento di Giustizia americano, che ha messo in guardia l'organizzazione: limitare l'ammissibilità dei film nelle cinquine delle nomination potrebbe essere considerato un'azione illegale. Secondo i media americani, lo scorso 21 marzo l'Academy ha ricevuto una comunicazione formale da parte di Makan Delrahim, responsabile della divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia:
Nel caso in cui l'Academy – un'associazione che include diversi competitor tra i membri – stabilisca determinati requisiti per gli Oscar, allo scopo di eliminare la competizione senza giustificazione precompetitiva, ciò potrebbe sollevare preoccupazioni dell'antitrust. […]
Accordi tra competitor per escludere nuovi competitor possono violare le leggi antitrust, quando il loro scopo o effetto sia finalizzato a impedire la concorrenza tra beni e servizi che i consumatori acquistano e usano, minacciando i profitti di ditte operanti. […]
Se l'Academy adottasse una nuova regola per escludere un certo tipo di film, come per esempio i film distribuiti nei servizi di streaming online, dalla competizione negli Oscar, e questa esclusione tendesse a ridurre i profitti dei film esclusi, la regola potrebbe violare la Sezione 1 [dello Sherman Act], che “proibisce accordi tra competitor per attaccare la concorrenza",
I film Netflix in gara agli Oscar 2019
Intanto, sono più d'uno i film Netflix che hanno partecipato all'ultima edizione degli Oscar come candidati. Il titolo più clamoroso è quello di "Roma" di Alfonso Cuaron, il caso cinematografico dell'anno che ha vinto tre premi e raccolto dieci nomination in tutto. Tra i protagonisti dei più importanti premi cinematografici di Hollywood c'erano inoltre "La ballata di Buster Scruggs" dei fratelli Coen (con tre nomination) e "End Game", candidato come miglior corto documentario. E quest'anno, sempre sulla piattaforma, è prevista l'uscita dell'attesissimo "The Irishman" con Robert De Niro e Al Pacino diretto da Martin Scorsese, che ha preferito lo streaming all'uscita al cinema (si spera di vederlo comunque in un numero limitato di sale): davvero il nuovo film di uno dei registi più grandi di Hollywood rischierà di non andare agli Oscar?