Femmine contro maschi, Qualunquemente e Che bella giornata: la nuova commedia italiana?
Ieri, venerdì 4 febbraio, è uscito finalmente al cinema Femmine contro Maschi (trailer), l'attesissimo seguito di Maschi contro Femmine (trailer) uscito lo scorso 27 ottobre. Più che un seguito, in realtà, è una seconda parte: il regista Fausto Brizzi ha girato i due film in contemporanea con lo stesso cast di attori. I personaggi che nel primo film erano comprimari diventano protagonisti nel secondo e viceversa. Le due pellicole, strutturate nel più classico sistema dell'intreccio a episodi, vedono le varie storie incrociarsi tra di loro più volte grazie ai vari rapporti di amicizia e familiarità che occorrono tra i personaggi. Un meccanismo già attuato varie volte in altri film come ad esempio la trilogia di Manuale d'Amore, diventando quasi un marchio di fabbrica della nuova commedia all'italiana.
Diciamo "nuova" perché ultimamente assistiamo al trionfo al botteghino delle produzioni made in Italy: dall'exploit di Checco Zalone con il suo Che bella giornata (trailer), al Qualunquemente (trailer) di Antonio Albanese. Entrambi alla loro uscita si sono rivelati campioni di incassi al box office, ponendosi immediatamente in testa alle classifiche. Dietro un simile successo non c'è bisogno di analisi profonde: l'italiano ha bisogno di ridere, soprattutto in tempi di crisi così profonda della società istituzionale. Basta vedere com'è stato premiato il personaggio di Cetto La Qualunque, che fa il verso a una certa classe politica italiana esasperandone la corruzione e i rapporti con la malavita: in questo caso anche lo sberleffo al potente di turno diventa un'ottima occasione per dimenticare gli affanni della vita di tutti i giorni.
A questo si aggiunge il sempreverde tema dell'italiano che non vuole crescere: se una volta Gabriele Muccino analizzava una generazione di trentenni con il suo L'ultimo bacio, adesso tocca ai quarantenni salire in cattedra. O meglio, di fronte, visto che la commedia Immaturi (trailer) di Paolo Genovese parla proprio di questo gruppo di over 40 che si ritrova per un disguido burocratico a dover ripetere l'esame di maturità. Il titolo gioca proprio sul doppio senso dell'assenza del titolo conseguito col diploma liceale e la riflessione su questa generazione di eterni bambinoni. Insomma, la nuova commedia all'italiana ci racconta storie a tutto tondo che fanno pensare, ma soprattutto fanno divertire.