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Festival di Berlino: Orso d’argento a Polanski e Orso d’oro a Bal

Si è svolta la sera di sabato 20 febbraio la premiazione alla Berlinale che ha visto trionfare il regista turco Semih Kaplanoglu per Bal (Miele) e Roman Polanski con The Ghost Writer.
A cura di Fanpage Admin
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Sono arrivate in ritardo le notizie sui vincitori del Festival di Berlino, forse per la grande quantità di piccole polemiche che quest'anno hanno accompagnato i film in concorso. L'orso d'oro è andato al film turco Bal il protagonista è un bambino di sei anni e la storia della sua famiglia dedita all'apicultura, la trama affronta le difficoltà dell'infanzia del piccolo presente anche in età diverse negli altri capitoli della trilogia diretta dallo stesso regista.

Orso d'argento per la regia a Roman Polanski e a quel Ghost Writer di cui avevamo già parlato, a ritirare il premio il produttore Robert Benmussa che ha citato una battuta del regista in caso di vittoria "Se vincessi a Berlino non andrei mai, l'ultima volta che ho ritirato un premio sono stato arrestato". L'Italia era presente  con La bocca del lupo di Pietro Marcello che ha vinto il premio Caligari (per aver saputo catturare il pubblico con atmosfere malinconiche, suggestive immagini di Genova e aver saputo raccontare un amore particolare, quello tra ex criminale e un transessuale attraverso un montaggio poetico che combina generi diversi) e il Teddy Award premio riservato ai film con tematiche omosessuali.

Un altro piccolo scandalo è stata la prima di The Killer inside me di Michael Winterbottom, film particolarmente violento con un Casey Affleck (fratello di Ben) nei panni di un maniaco che aggredisce ripetutamente le donne protagoniste del film  Jessica Alba e  Kate Hudson. Nessuno degli attori si è presentato al fianco del regista prima della proiezione del film a Berlino e questo ha fatto molto discutere i giornalisti, nonchè indispettire lo stesso Winterbottom che ha dichiarato: "E' davvero un peccato che non siano venuti". A quanto pare il film è talmente cruento da aver provocato un fuggi fuggi generale dalla sala dei più sensibili e da aver aizzato i critici con accuse di misoginia.

Se un film non fa parlare bene o male che sia d'altraparte si rivela sempre un fiasco, quantomeno alla mancanza di gossip sugli attori presenti ha sopperito la gran forza visiva del film. Per una volta ancora ha vinto il potere dello spettacolo da finzione, anche questo grazie al cielo è Berlino.

Ambra Zamuner


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