Festival di Roma: ecco tutti i vincitori di un’edizione che ha deluso
La conferenza stampa di chiusura della settima edizione del Festival di Roma è stata eloquente, la kermesse ha avuto cifre in ribasso rispetto allo scorso anno, ma c’era da aspettarselo. Un incontro nel segno dei numeri che ha visto Marco Muller, direttore artistico della manifestazione sulla difensiva e con non poco imbarazzo. Non poteva essere altrimenti, basti ricordare la conferenza di apertura del Festival, quella in cui era stata promessa la presenza di Tarantino con il suo “Django Unchained”, invece assente, che Muller ha dovuto giustificare senza entrare troppo nello specifico. I dati presentati dal direttore generale Lamberto Mancini sono tutt’altro che rassicuranti, a partire dal 15% in meno di biglietti venduti, ma una certezza a quanto pare c’è: "Ho un contratto di tre anni che intendo onorare. Se comincio un progetto di Festival lo porto avanti, sarei matto a mollare baracca e burattini” dice Muller e promette, per la prossima edizione, la presenza di più ospiti internazionali.
Se la macchina organizzativa e la qualità dei film in Concorso lasciavano già a desiderare, la Giuria ha voluto chiudere seguendo la stessa linea e assegnando dei premi che, almeno a parere (quasi unanime) della critica, sono decisamente ingiustificati. Trionfa "Marfa Girl" di Larry Clark storia sconclusionata a base di sesso, droga, violenza e razzismo che si aggiudica il Marco Aurelio d'oro. Paolo Franchi si aggiudica il Premio alla Miglior Regia con il suo "E la chiamano estate" pellicola lungamente fischiata in sala che ha regalato a Isabella Ferrari, protagonista del film, il Premio come Miglior Attrice. Premio speciale della Giuria va ad "Alì ha gli occhi azzurri" di Claudio Giovannesi mentre la Migliore interpretazione Maschile se l’aggiudica giustamente Jérémie Elkaïm per "Main dans la main". Il Premio a un Giovane Attore o Attrice Emergente va a Marilyne Fontaine per Un enfant de toi, polpettone francese di due ore e venti che ha dissuaso i più dall’intera visione. Il Premio per il migliore contributo tecnico va Arnau Valls Colomer per la fotografia di “Mai morire” mentre la Migliore Sceneggiatura se l’aggiudicano Noah Harpster e Micah Fitzerman-Blue per “The Motel Life” che vince a furor di popolo anche il meritato premio del pubblico. A "Cosimo e Nicole" di Francesco Amato va Prospettive Italia nella sezione lungometraggi, mentre "Pezzi" di Luca Ferrari è il miglior documentario, "Il gatto del Maine" di Antonello Schioppa, miglior cortometraggio.
Ecco la lista dei premi collaterali:
PREMIO LANCIA 2012 – ELEGANZA IN MOVIMENTO
Claudia Pandolfi
PREMIO ENEL CUORE AL CINEMA SOCIALE
El ojo del tiburón di Alejo Hoijman
PREMIO L.A.R.A. (Libera Associazione Rappresentanza di Artisti) AL MIGLIOR INTERPRETE ITALIANO
Paolo Sassanelli per Cosimo e Nicole
PREMIO A.I.C. AWARD FOR THE BEST CINEMATOGRAPHY
Lü Yue per 1942
PREMIO A.M.C. MIGLIOR MONTAGGIO
Hughes Winborne e Fabienne Rawley per The Motel Life e Premio alla carriera a Nino Baragli
PREMIO FARFALLA D’ORO AGIS SCUOLA
1942 di FENG Xiaogang
PREMIO TAO DUE LA CAMERA D’ORO 2012 PER IL MIGLIOR REGISTA EMERGENTE E IL MIGLIOR PRODUTTORE
Miglior regista emergente: Alina Marazzi per Tutto parla di te
Miglior Produttore: Gianfilippo Pedote per Tutto parla di te