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Fox vieta “Youth” di Sorrentino in lingua originale: “Troppa pirateria in Italia”

Il film di Paolo Sorrentino, girato in inglese, circola in Italia solo in versione doppiata. La Fox Searchlight, che distribuisce la pellicola negli Usa a settembre, ha chiesto ai produttori italiani di non diffondere copie in lingua originale fino ad allora, perché in Italia il rischio di pirateria sarebbe troppo alto. Indigo Film ha quindi dovuto “piegarsi” alle richieste americane, ma la pirateria è davvero un fenomeno solo italiano?
A cura di Valeria Morini
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Chi sogna di vedere in lingua originale "Youth – La giovinezza", l'ultimo film di Paolo Sorrentino, dovrà rassegnarsi. La pellicola, girata in lingua inglese con un cast internazione comprendente Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz e Paul Dano, è disponibile nelle sale solo in versione doppiata in italiano. Il motivo? Fox Searchlight, la casa americana che curerà la distribuzione negli Stati Uniti, ha proibito tassativamente la circolazione dell'edizione originale, a causa del fenomeno della pirateria dilagante in Italia. È vero che da noi il doppiaggio è ancora tendenza dominante e che sono pochssime le città che mostrano i film in sala in edizioni originali sottotitolate (Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino). A suscitare scalpore e molte polemiche è però il fatto che il diktat arrivi dai distributori americani, considerando che il film è una co-produzione tra Italia, Francia, Svizzera e Regno Unito. A spiegare le motivazioni della scelta è il produttore Nicola Giuliano, di Indigo Film, sul suo profilo Facebook:

L'Italia ha ancora un gigantesco problema di pirateria e i nostri distributori americani di Fox Searchlight ci hanno chiesto di non predisporre copie in lingua originale. Ce ne dispiace molto ma non avevamo alternative. Tutti gli altri paesi che escono in lingua originale, Francia compresa, aspetteranno l'uscita americana, a settembre. Se, come ci auguriamo, il film avrà lunga vita, le poche copie in inglese (Roma, Milano, una a Firenze) che il nostro mercato consente, usciranno allora. Scusateci. Grazie.

Di fronte al dibattito che si è scatenato nei commenti al post, Giuliano ha poi spiegato più nel dettaglio la situazione:

La Fox Search Light è forse la più importante e prestigiosa società di distribuzione di cinema non "commerciale" negli USA. Per l'acquisto del nostro film ha fatto un'ottima offerta (che incide peraltro nel saldo commerciale del nostro paese alla voce esportazioni) ponendo come condizione che il film uscisse in contemporanea In Italia e negli USA, temendo, purtroppo a ragion veduta, che il film, venendo piratato in Italia, potesse arrivare negli USA e indebolirne le potenzialità commerciali. Essendo noi interessati a uscire comunque a maggio, per sfruttare commercialmente la promozione del festival, e incoraggiati in questo da tutto il sistema cinema che sconta la mancanza di prodotto forte da aprile a settembre, abbiamo trovato un punto di incontro. Uscire solo in versione doppiata e rinunciare, almeno fino alla loro uscita, alle copie doppiate. Tali copie peraltro sarebbero solo 4 o 5 su tutto il territorio nazionale, visto che a parte le città che ho indicato, nelle altre il prodotto in lingua originale viene disertato dal pubblico. Come produttori principali e vista l'importanza commerciale di questo contratto abbiamo imposto a tutti gli altri paesi, Francia compresa, di uscire in contemporanea con gli USA per scongiurare problemi di pirateria, meno gravi altrove, ma sempre possibili.

Perfettamente comprensibile la scelta di anticipare il film a maggio, sull'onda del Festival di Cannes, benché alla fine "La giovinezza" non abbia raccolto premi (come pure gli altri titoli italiani, "Mia madre" e "Il racconto dei racconti"). I dubbi però sono molti. Possibile che un film di un regista italiano premio Oscar debba sottostare alle richieste di un colosso americano (perché Searchlight non è altro che la divisione di 20th Century Fox dedicata al cinema d'autore)? E che tutti i Paesi che scelgono di distribuire la pellicola siano obbligati a uscire in contemporanea con gli Usa? E poi, siamo davvero sicuri che la pirateria sia un problema solo italiano? Basti pensare alla serie tv "Il Trono di Spade": i primi episodi della quinta stagione sono stati visti illegalmente da 13 milioni di persone, di cui la percentuale più alta (il 10%) erano spettatori americani.

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