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Gabriele Muccino: “Non vedo mio fratello Silvio dal 2007, è come un lutto”

Il regista racconta nella sua autobiografia dettagli relativi ai rapporti con il fratello, che si sono interrotti più di dieci anni fa. In un’intervista il regista ha detto: “Non ha voluto incontrare me, in nessuna occasione, i miei figli, i miei genitori, mia sorella, Giovanni Veronesi, Carlo Verdone, ha fatto terra bruciata intorno a sé”.
A cura di Andrea Parrella
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I rapporti tra i fratelli Muccino si sono interrotti ormai diversi anni fa, con strascichi di polemiche e dichiarazioni al vetriolo che hanno trovato posto sui più svariati giornali, alimentando una diatriba finita anche in tribunale.

Un rapporto logoro su cui Gabriele Muccino è tornato con alcuni retroscena degli ultimi anni, raccontati nell'autobiografia ‘La vita addosso' che raccontano i motivi del litigio e gli sviluppi negli anni a seguire: "Non lo vedo dal 2007 – ha rivelato al Corriere – dopo questo tempo si elabora una sorta di lutto, non ha voluto incontrare me, in nessuna occasione, i miei figli, i miei genitori, mia sorella, ma anche Giovanni Veronesi, Carlo Verdone, ha fatto terra bruciata intorno a sé da tutti quelli che lo hanno amato". Muccino quindi ha aggiunto:

"La sua scomparsa ha lacerato il tessuto familiare, a ognuno manca un fratello o figlio. Rimane inspiegabile, farà lui il bilancio della sua vita. Lui a un certo punto ha fatto dichiarazioni su di me talmente gravi, descrivendomi come uomo violento. Sono state il napalm. Le carte giudiziarie dicono l’opposto, vicenda si è chiusa con archiviazione. Nel libro, ho voluto raccontare tutto, non mi faccio sconti come uomo e padre. In uno degli ultimi due film, cercai di fare una mossa di una forza sovraumana di azzerare tutto ripartendo almeno professionalmente da dove avevamo interrotto, ho scritto un personaggio per lui. Ma non ne ha voluto sapere. Ti risponde con gli avvocati e allora basta così".

Perché Gabriele e Silvio Muccino hanno litigato

Tutto risale al 2016, quando con un'ospitata a L’Arena di Massimo Giletti, Silvio Muccino accusava il fratello Gabriele di aver aggredito la moglie Elena Majoni nel 2012, racontando di uno schiaffo con cui Gabriele avrebbe procurato alla donna un timpano perforato: "Sua moglie spesso mi raccontava che lui veniva alle mani ed era violento e aggressivo. Ci sono stati ripetuti episodi di violenza domestica […] Un’estate eravamo nella casa di campagna di Gabriele, lui era nervoso e andò in camera da Elena. Quando mi avvicinai alla porta la vidi uscire con una mano sull’orecchio e le lacrime agli occhi. Non sentiva più niente: uno schiaffo le aveva perforato un timpano e ha dovuto subire una timpano-plastica per riacquisirlo in parte".

La querela per diffamazione

Accuse per le quali Gabriele Muccino aveva querelato il fratello per diffamazione, decidendo poi di ritirare la querela dopo il rinvio a giudizio con queste motivazioni: "Oggi ho ritirato la querela contro mio fratello Silvio per diffamazione. Mi interessava che un giudice, con tutti i documenti alla mano, lo rinviasse a giudizio. E questo è accaduto. Non mi interessa la sua condanna. Chiudo così questa parentesi triste e insensata".

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