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Gabriele Muccino si scusa con Carla Vangelista: “Non ha colpe se Silvio non mi parla più”

Il regista fa marcia indietro e chiede scusa alla collaboratrice del fratello Silvio Muccino, da lui colpevolizzata per aver causato l’allontanamento tra di loro: “L’ho accusata ingiustamente, sono stato impulsivo”. Lo scorso ottobre il cineasta era stato rinviato a giudizio proprio perché querelato dalla Vangelista per diffamazione.
A cura di Valeria Morini
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Nel lontano 2013, Gabriele Muccino si sfogava duramente su Twitter lamentando come il fratello Silvio avesse rotto dei tutto i rapporti con lui e accusando Carla Vangelista, amica e collaboratrice di Muccino jr, di essere la causa di tale allontanamento.

"Improvvisata scrittrice di discutibile talento che ha sequestrato e rovinato il talento e (opinione personale) la vita di un promettentissimo ragazzo e attore dall’altrettanto promettente futuro cui ero (sono ancora) profondamente legato": questo il discusso tweet del regista di "L'ultimo bacio" e "La ricerca della felicità", che gli era costato peraltro una querela per diffamazione da parte della stessa Vangelista. Rinviato a giudizio lo scorso ottobre per le parole in questione, Muccino fa ora marcia indietro, scusandosi pubblicamente con una lettera aperta apparsa sull'Ansa:

Con questa lettera che intende essere pubblica, poiché deve rispondere a dichiarazioni che via social network ho scritto e che, quindi, sono diventate di pubblico dominio, voglio chiedere scusa pubblicamente alla Signora Carla Vangelista, collaboratrice da molti anni di mio fratello Silvio, a fronte di improprie esternazioni delle mie opinioni, nelle quali le attribuivo la responsabilità dell'allontanamento di Silvio da me e dalla mia famiglia. Esternazioni che hanno plausibilmente intaccato la credibilità e la rispettabilità della signora Vangelista, che del resto conosco appena.

Gabriele Muccino: "Silvio è sparito da un giorno all'altro"

La crisi tra i fratelli Muccino dura da anni e, come spiegò tempo fa Silvio senza scendere nei dettagli, sarebbe dovuta a fatti gravi interni alla famiglia. Oggi, sembra confermalo lo stesso Gabriele, che chiude così la sua lettera di scuse:

Ho avuto un fratello sparito da un giorno all'altro dalla mia vita ed è naturale che abbia distribuito responsabilità ad una persona che sapevo essergli vicina. La responsabilità di questa sofferenza è da cercare altrove. Mi scuso ancora per l'impulsività che i nuovi social media agevolano molto e soprattutto per inesattezze, insinuazioni e altro di cui sono stato responsabile. Nella viva speranza che le mie scuse verranno accolte, invio un caro saluto.

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