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Garrone: “Io e Sorrentino nemmeno ci salutavamo, senza sapere perché”

Il regista de “Il racconto dei racconti” parla del rapporto di rivalità con il premio Oscar: “Penso sia stato per colpa dei media. Hanno provato a dipingerci come rivali e per un po’ di tempo, ci sono riusciti”.
A cura di Andrea Parrella
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Da alcuni anni il cinema italiano sembra aver riacquisito l'autorevolezza che per decenni l'ha contraddistinto come la culla dei cineasti più prestigiosi della storia della settima arte. Questo, oltre che per alcuni titoli fortunati, è accaduto soprattutto per grandi personalità registiche che hanno saputo imporsi negli ultimi anni, a livello nazionale ed oltre confine. Il caso di Paolo Sorrentino, che ha trionfato agli Oscar con La grande bellezza è solo uno dei tanti esempi. Affiancato, nella categoria di quelle che ormai sono vere e proprie star, c'è Matteo Garrone, regista della riproposizione cinematografica di Gomorra nel 2008, poi di Reality e, più di recente, dell'apprezzato Il racconto dei racconti, prossimamente al lavoro su una riproposizione di Pinocchio. 

In un'intervista rilasciata al quotidiano inglese The Guardian, Matteo Garrone ha descritto la genesi e l'origine della sua opera tratta dai racconti di Giambattista Basile, una pellicola dal respiro internazionale, che ha in effetti incluso nel cast personaggi della scena internazionale, da Salma Hayek a Vincent Cassel. Ma soprattutto, in un passaggio piuttosto interessante dell'intervista, ha affrontato con molta serenità l'argomento della presunta rivalità che, a partire da Cannes del 2008, si sarebbe prodotta con Paolo Sorrentino, che a quello stesso Festival di Cannes partecipò con Il Divo, incentrato sulla storia politica di Giulio Andreotti. Rivalità che li ha portati a non salutarsi più per diversi anni, senza nemmeno sapere perché la cosa accadesse, con una responsabilità che Garrone tende ad attribuire alla stampa e ai media.

Io e Paolo abbiamo finalmente un buon rapporto. Per un periodo, no. Non sappiamo perché. Ma non ci dicevamo nemmeno ciao – e abbiamo vissuto nello stesso palazzo per gli ultimi cinque anni! […] Penso sia stato per colpa dei media. Hanno provato a dipingerci come rivali e per un po' di tempo, ci sono riusciti

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