Gilliam a Venezia 70: “Abbiamo tutto ma viviamo isolati”
E' il giorno di Terry Gilliam e del suo "The Zero Theorem" a Venezia 70. Definito dal regista britannico (è nato a Minneapolis, ma dal 2006 ha deciso di rinunciare alla cittadinanza americana) un film surrealistico a basso costo, il nuovo lavoro presentato alla Mostra, indaga il futuro al solito modo visionario cui il regista ci ha abituato da sempre. Siamo in un futuro dominato dalle corporazioni, la popolazione è controllata dalle telecamere e da una figura umana chiamata "Management". In questo scenario c'è la storia di Oohen Leth, un hacker che lavora ininterrottamente rinchiuso in casa che scoprirà la ragione dell'esistenza umana e della condizione sociale in cui vive.
Oggi abbiamo accesso a tutto, ma viviamo isolati. Il film lo rivela. E' un lavoro che abbiamo messo su con pochi soldi e seguendo l'istinto: abbiamo girato a Bucarest, perché costa meno che a Londra e in Italia. I costumi li abbiamo comprati in un mercatino cinese, tanto che Damon sudava come un maiale. A Bucarest non c'è sicurezza, ma c'è libertà ed energia.