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Ginevra Elkann esordisce come regista nel film “Magari” con Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher

Ad aprire il Festival del cinema di Locarno, uno degli eventi più significativi del settore cinematografico italiano, è stato il film d’esordio di Ginevra Elkann, sorella dei ben noti John e Lapo. La pellicola si intitola “Magari” ed ha come protagonisti Riccardo Scamarcio e Alba Rohwacher, interpreti di una storia familiare che pesca a piene mani dal vissuto della regista di casa Agnelli.
A cura di Ilaria Costabile
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La famiglia Elkann da sempre ha fatto parlare di sé, che sia stato per motivi politici, finanziari o anche semplicemente gossippari, ma adesso è arrivato il momento di parlarne in modo inusuale, quello cinematografico. Ginevra Elkann, infatti, ha presentato al Festival di Locarno il suo film d'esordio "Magari". Un cast ricco di nomi ben noti, da Riccardo Scamarcio ad Alba Rohrwacher, che raccontano una storia familiare dalle sfumature autobiografiche.

Di cosa parla il film di Ginevra Elkann

I protagonisti del film sono tre ragazzini, di circa dieci anni, Alma, Jean e Sebastiano, che si trovano catapultati da Parigi a Roma dopo la separazione dei genitori. Costretti a trascorrere il Natale con il padre artista, uno scrittore, concentrato unicamente su se stesso, ma dolcemente affettuoso e impacciato nel rapportarsi con quei figli che non vede mai. Interpretato da Riccardo Scamarcio, ormai avvezzo alla tipologia di ruolo che ritrae un uomo distaccato dalla realtà e un po' anestetizzato, dopo quelli nel film Euforia di Valeria Golino e in Nessuno si salva da solo tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini.

Anche in Magari, il protagonista maschile necessita di una figura di riferimento a cui affidarsi completamente, che trova nella sua collaboratrice, Alba Rohrwacher, la quale diventa il suo unico supporto. Nel corso della narrazione di questo delicato film d'esordio di Ginevra Elkann, si intravedono alcuni punti di raccordo con la vita reale della regista, figlia dello scrittore Alain Elkann e di Margherita Agnelli, nonché sorella di John e Lapo Elkann. Il fulcro della pellicola è proprio l'analisi delle reazioni dei figli davanti al divorzio dei genitori, lo afferma anche la regista che, quindi, non nega un'impronta autobiografica di "Magari" in un'intervista al Corriere della Sera:

Il film nasce da un sentimento autobiografico di Alma, la bambina, ma è anche il mio. I personaggi sono ispirati a tante famiglie che conosciamo. Poi certo c’è l’inconscio che, da parte sua,  fa tanto. Gli adulti sono visti con gli occhi di fratelli molto diversi che cercano di vegliare uno sull’altro e come madre mi stupisce sempre vedere come i piccoli si adeguino alle situazioni della vita. 

Quel sogno di diventare regista

Produttrice cinematografica riconosciuta in Italia, con alle spalle un percorso come assistente alla regia di Bernardo Bertolucci e studi di cinematografia tra Parigi e Londra, nel 2012 fonda la casa di distribuzione Good Films, ma non aveva mai esordito come regista fino al 2019. Il film, "Magari", è una vera e propria avventura, condivisa tra adulti e bambini, un gioco che Riccardo Scamarcio, sempre a Il Corriere, ha definito "rischioso, emozionante e divertente". In realtà ciò che maggiormente conta per Ginevra Elkann è il fatto di essere riuscita a raccontare una storia che aveva dentro fin da bambina, oltre all'essere riuscita a realizzare il desiderio di diventare una regista. Una passione, quella per il cinema, che la nipote dell'Avvocato Agnelli ha sempre portato con sé:

Ora ho quasi 40 anni e ho fatto un film sulle montagne russe slittando tra felicità e infelicità, autobiografia e non, citazioni di moda e costume degli anni 90 che mi hanno visto giovane, ma soprattutto il senso di un tempo più lungo e noioso di oggi, con la felicità d’entrare nel cuore della memoria.

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