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Gli 85 anni del “professore” Luciano De Crescenzo

Luciano De Crescenzo compie 85 anni, simbolo tra i più fulgidi e preparati della cultura partenopea. Gigantesco e versatile, ha vissuto due vite: quella dell’ingegnere e quella dello scrittore divulgatore. Oggi soffre di una malattia che lo rende incapace di riconoscere i volti delle persone conosciute. Con ironia, gira sempre con un pezzo di carta, da lui scritto e firmato, dove si scusa con quanti lo dovessero incrociare per strada. Tanti Auguri Professò!
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Luciano De Crescenzo compie oggi 85 anni, simbolo tra i più fulgidi e preparati della cultura partenopea. Un personaggio gigantesco che, come ama spesso dire, è riuscito a vivere due vite, sensibilmente diverse. Laureato in Ingegneria, per vent'anni è stato nell'IBM, fino ad arrivare alla promozione di dirigente. Fu allora che abbandonò il lavoro per dedicarsi a quella che, da sempre, era stata la sua vera vocazione, il divulgatore e lo scrittore. Maurizio Costanzo fu fondamentale per la sua carriera di scrittore che, tra il 1977 e il 2000, lo ha portato a scrivere 25 libri, vendendo circa 20 milioni di copie nel mondo. Luciano De Crescenzo è un pezzo di storia della tradizione napoletana, lui che con i suoi "allievi" e "colleghi", è riuscito a mettere a nudo vizi e virtù della città del paradosso. Poliedrico e versatile, ha dato al cinema partenopeo un contributo essenziale con "Così parlò Bellavista"  (1984), vincitore di 2 David di Donatello nel 1985, e i successivi "Il mistero di Bellavista" (1985) e "32 dicembre" (1988).

Il professore è affetto da tempo da una particolare malattia neurologica, la prosopoagnosia, che lo rende incapace di riconoscere i volti delle persone conosciute. Da quando ne è affetto, infatti, gira sempre con un pezzo di carta, da lui scritto e firmato, dove si scusa con quanti lo dovessero incrociare per strada. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, oggi gli rende omaggio con una lettera ed una pubblicazione sul suo profilo Fb ufficiale: "Auguri dalla Sua Napoli che Le vuole bene e che L'abbraccia forte con infinito affetto". Nella clip sopra, la storico colloquio, tratto da "Così parlò Bellavista", tra il Professore e il Camorrista (interpretato da un magistrale Nunzio Gallo), arrivato nel negozio di sua figlia per chiedere il pizzo. Il Professore gli dirà, serafico: "Ma voi camorristi, tutto sommato, non è che fate una vita di merda? Perché penso io: Gesù sì, fate pure i miliardi, guadagnate, però vi ammazzate tra di voi, poi anche quando non vi ammazzate tra di voi, ci sono le vendette trasversali, vi ammazzano le mamme, le sorelle, i figli, ma vi siete fatti bene i conti? Vi conviene?".

 

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